Attività fisica e realtà virtuale
possono servire per combattere il morbo di Parkinson? A quanto pare
si, almeno stando a ciò che è emerso da uno studio dell’Università
Radboud, nei Paesi Bassi.
Gli esperti hanno infatti notato che
pedalare fa bene ai malati perché rafforza i collegamenti tra le
regioni del cervello legate al movimento. Infatti la lentezza e
mancanza di mobilità tipica di chi ha un blocco motorio di una certa
gravità sembrano quasi svanire una volta che il paziente sale in
sella.
In teoria andrebbe bene anche una
normale bicicletta, purtroppo però la pratica non lo consente
perché, anche se la persona affetta da una grave forma di Parkinson
riesce a pedalare normalmente, quasi mai è in grado di salire e
scendere dal mezzo senza rischiare di cadere. Dunque anche solo
fermarsi diventerebbe rischioso.
Invece utilizzando uno strumento
tecnologico che, collegato a una speciale cyclette, simula una gara
ciclistica si possono ottenere gli stessi risultati senza particolari
pericoli!
Il video qui sotto ci aiuta ad approfondire.
Nessun commento:
Posta un commento