lunedì 30 gennaio 2012

Quando il nonno invecchia - Senilità (Parte 1)

L’Invecchiamento indica una serie di modificazioni fisiche e mentali che si svolgono lentamente e progressivamente nel corso del ciclo di vita e hanno carattere prevalentemente involutivo. La frase sopra citata indica come questo venga percepito nella vita quotidiana, ma vi sono altri esempi di piccole e grandi mancanze quotidiane:
  • perdere il borsellino o il bastone perché appoggiato chissà dove ( deficit di memoria);
  • intolleranza al cambiamento per esempio dell’orario di cena ( rigidità dovuta a perdita di neuroni nei lobi frontali);
  • Piccole manie e per questo le cose devono essere fatte sempre nello stesso modo, come il rituale della spesa o del giornale ( riduzione delle capacità di pianificazione e ci si affida a procedure ormai consolidate);
  • Svegliarsi all’alba e alla sera non riuscire a dormire senza pastiglietta
Tutti questi comportamenti non fanno certo ritenere che l’anziano abbia perso la testa o soffra di demenza ( che ha un quadro molto più negativo), ma anzi l’atteggiamento nei loro confronti è spesso di tolleranza con la consapevolezza che “ per l’età che ha non faccia peggio”. Questo atteggiamento dei parenti va benissimo, però, potrebbe essere migliorato fornendo all’anziano degli aiuti e degli stimoli per evitare che le mancanze peggiorino e garantire loro una senilità senza grandi problematiche.
Ad esempio spronarlo a fare un po’ di ginnastica o semplicemente una passeggiata, leggere un libro e poi farselo raccontare, fare i cruciverba, farlo giocare con i nipoti, seguire dei corsi come università per anziani o comunque degli incontri che uniscano convivenza sociale con stimolazione mentale.
Come detto sopra la senilità è caratterizzata da alcuni cambiamenti tipici, però non sono da sottovalutare le differenze individuali, poiché rimane la continuità dell’identità della persona.
Tra i cambiamenti sociali, i principali sono il pensionamento e la struttura familiare, con la perdita, rispettivamente, del ruolo lavorativo e di componenti del nucleo familiare ( coniuge, genitori) e questo è causa, a volte, di una lieve depressione o comunque di un comportamento apatico, con diminuzione di fiducia nelle proprie capacità.
In questo senso si dovrebbe intervenire cercando di stimolarlo a parlare, comunicare, tenersi occupato e fargli percepire una buona qualità di vita.

In collaborazione con la Dott.ssa Anna Santoro

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