Originaria dell’Asia centrale, Il Ginkgo biloba, chiamato più comunemente ginko, ginco o albero di capelvenere è una pianta officinale ricca di proprietà benefiche.
L' Albero (30-40 m.) con chioma larga,
piramidale nelle giovani piante e ovale negli esemplari più vecchi. La corteccia è liscia e di color
argento nelle piante giovani, diventa di colore grigio-brunastro fino a marrone
scuro e di tessitura fessurata negli esemplari maturi. Ha foglie decidue, lungamente
picciolate a lamina di colore verde chiaro, che in autunno assumono una
colorazione gialla molto decorativa, dalla forma tipica a ventaglio, bilobata.
La Ginkgo è una gimnosperma e per questo non presenta dei fiori come abitualmente li intendiamo,
ma possiede delle strutture definite coni o strobili o, come in questo caso
squame modificate. I frutti (di cui è commestibile l'embrione dopo la
torrefazione) sono rivestiti da un involucro carnoso, pruinoso di colore
giallo, con odore sgradevole a maturità.
Il termine "ginkgo" deriva dal
giapponese Yin-kuo, che significa “albicocca d'oro”; "biloba"
si riferisce invece alla forma della foglia, a 2 lobi. È considerato un
albero leggendario vecchio di più di 250 milioni di anni e che ha resistito ai
peggiori inquinamenti del ventesimo secolo e in particolare ai residui della
bomba atomica di Hiroshima. Il ginkgo, oltre a essere considerato l'albero più vecchio presente sulla
Terra, è anche uno dei più longevi,
dal momento che può raggiungere i 1000 anni. In Giappone, infatti, è considerato un albero
sacro, spesso presente nelle vicinanze dei templi. Per questo motivo si
ritiene che la specie sia stata preservata grazie alla coltivazione operata dai
monaci cinesi per ornare i luoghi di culto.
Proprietà del ginkgo biloba
Le foglie di ginkgo biloba contengono terpeni, (ginkgolide B) che bloccano
la perossidazione lipidica, implicata nell'aggregazione piastrinica. Questi
principi attivi, infatti, inibiscono il fattore di attivazione delle piastrine
(PAF), prevenendo la formazione di trombi nei vasi sanguigni; e diminuiscono la
permeabilita’ capillare, migliorando l’irrorazione dei tessuti. I polifenoli e i flavonoidi (ginketolo, isiginketolo,
bilabetolo, ginkolide) agiscono sulle membrane cellulari, stabilizzandole e
contrastano la formazione di radicali liberi. Questa proprietà antiaggregante piastrinica lo
rende particolarmente adatto per evitare il rigetto degli organi
trapiantati, utile sotto stretto controllo medico in caso di emboli,
responsabili di attacchi cardiaci e di alcune apoplessie.
Particolarmente conosciuta per la sua attività
sulla circolazione venosa, arteriosa e capillare, la pianta è ampiamente
utilizzata anche come fluidificante
del sangue, perché ne diminuisce la viscosità, nella prevenzioni di
trombi, e infarti. Per questa proprietà, il ginkgo aiuta anche l’ossigenazione e il nutrimento dei
tessuti, con benefici effetti, in particolare, sull’irrorazione sanguigna dei
tessuti cerebrali. Infatti, per la capacità di favorire una corretta
distribuzione di ossigeno e glucosio al cervello, incrementa
l'acuità mentale, la concentrazione, la memoria a breve termine, e le facoltà
cognitive: è particolarmente indicato agli studenti. Numerose ricerche hanno anche dimostrato che l’uso del
ginkgo contrasta i fenomeni di aterosclerosi negli anziani e rallenta la progressione del morbo di Alzheimer.
I suoi principi attivi lo rendono inoltre un
potente rimedio contro le allergie: è un vasodilatatore delle arterie,
mentre nelle vene ha un’azione vasocostrittrice, quindi è consigliato negli
attacchi di asma. Inoltre favorendo una circolazione
periferica più efficiente è consigliato nel trattamento dei geloni alle
estremità, dovuti al freddo; ed è impiegato anche in casi di tinnito (ronzio
alle orecchie) vertigini, dolori intermittenti alle gambe, e mal di testa.
La proprietà vasoprotettrice è data dalla capacità della pianta
di migliorare il tono e l’elasticità delle pareti di vene, arterie e capillari,
e perciò è consigliato nel trattamento delle neuropatie causate dal diabete,
nelle degenerazioni maculari della retina, e altri problemi circolatori, come emorroidi, varici e
fragilità capillare.
Il ginkgo biloba è infine considerato
uno scavenger (spazzino) dei radicali liberi. Questa
caratteristica lo rende un ottimo antiossidante, perché attiva
il metabolismo cellulare e protegge il cervello e il sistema nervoso dai danni
provocati dai radicali liberi, e ciò può aiutare a contrastare gli effetti
dell'invecchiamento.
Controindicato in gravidanza e allattamento,
somministrare con cautela in pazienti che assumono contemporaneamente
anticoagulanti, fluidificanti del sangue e antiaggreganti piastrinici,
inibitori del MAO e FANS o acido acetilsalicilico. Durante il periodo
di assunzione è bene evitare l’esposizione al sole e/o a lampade abbronzanti,
perché fotosensibilizzante.
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