La perdita parziale o totale dell'udito è da
sempre un fenomeno tipico dell'età avanzata, con l'avanzare degli anni, la capacità uditiva
va incontro a un calo naturale. Ma a prescindere dall'età possono essere molte
le cause che determinano l'indebolimento o l'abolizione completa del senso
dell'udito.
I disturbi dell’udito
possono variare non solo nella tipologia, ma anche in origine e intensità.
Si definisce sordità la
perdita totale delle capacità uditive. Si parla invece di compromissione
dell’udito quando la perdita è parziale, con livelli che vanno da leggera a
moderata, severa, profonda. Se il disturbo interessa un solo orecchio si
definisce unilaterale.
I deficit della funzione
uditiva vengono anche definiti ipoacusie e
possono essere schematizzati in due grandi categorie dal punto di vista
clinico-audiometrico, in base alla localizzazione del problema:
ipoacusia
di trasmissione: è causata da malformazioni, traumi ma soprattutto processi
infiammatori a carico dell’apparato di trasmissione dei suoni nell’orecchio
esterno e medio. Si tratta di una patologia trattabile sia medicalmente, sia
chirurgicamente. L’esempio più classico è l’infezione dell’orecchio medio
nell’infanzia (otite), che generalmente non provoca deficit gravi dell’udito
(non oltre i 50-55 dB)
ipoacusia
neurosensoriale: è dovuta a problemi dell’orecchio interno o del nervo
acustico, che riducono la percezione di alcune frequenze e fanno sì che i suoni
appaiano distorti. Tra le cause più frequenti ci sono l’esposizione a rumori e l’invecchiamento.
Questa patologia è quasi sempre permanente e richiede riabilitazione.
Le cause
La sordità può avere
origine ereditaria: se uno o entrambi i genitori sono sordi, esiste il rischio
elevato che lo sia anche il bambino. La compromissione delle capacità uditive
può svilupparsi anche per altre cause durante tutto il corso della vita di una
persona:
per i neonati: come
effetto di malattie infettive tipo rosolia o sifilide, come conseguenza
dell’uso di medicine ototossiche durante la gravidanza della madre oppure per
nascita prematura, carenza di ossigeno, itterizia
durante
l’infanzia, ma non esclusivamente: come effetto di malattie infettive come
meningite, morbillo, parotite epidemica, infezioni croniche dell’orecchio
a
qualsiasi età: come effetto dell’uso di medicinali ototossici (fra cui alcuni
antibiotici e farmaci antimalarici) in grado di danneggiare la coclea, oppure a
seguito di ferite alla testa, presenza di corpi estranei nell’organo,
esposizione a rumori
durante
la vecchiaia: come deficit generale dell’organismo.
Livelli
Vengono classificati
quattro livelli di ipoacusia:
1.
leggera:
se si è in grado di sentire e ripetere parole con un tono di voce normale alla
distanza di un metro
2.
moderata:
se si è in grado di sentire e ripetere parole con un tono di voce elevato alla
distanza di un metro
3.
severa:
se si è in grado di sentire alcune parole quando vengono urlate
nell’orecchio
4.
profonda:
quando non si è in grado di percepire niente.
I livelli 2, 3, 4 sono
considerati invalidanti. Ogni grado implica un diverso tipi di approccio medico
e sociale.
I disturbi dell’udito e
in particolare la sordità sono malattie fortemente invalidanti.
Prevenzione
L’ ipoacusia
neurosensoriale può essere prevenuta vaccinando i bambini contro malattie
infettive come il morbillo, la meningite, la rosolia e la parotite epidemica.
Altre misure preventive comprendono:
vaccinazione
delle donne in età fertile contro la rosolia prima della gravidanza
test
per la sifilide nelle donne incinte; miglioramento della cura prenatale
uso
di medicinali ototossici soltanto in caso di prescrizione medica
notifica
dei casi di neonati con itterizia per diagnosi e trattamento tempestivo
difesa
dai rumori eccessivi, sia durante il lavoro sia nel tempo libero.
Per quanto riguarda
l’ipoacusia di trasmissione, molti casi possono essere affrontati con
un'adeguata prevenzione, preferibilmente sotto controllo medico, prima che
diventino.
Un tempestivo intervento
su neonati e bambini è fondamentale per evitare problemi di comunicazione e
linguaggio.
Grazie a campagne di
prevenzione adeguate, le persone con disturbi dell’udito dovrebbero essere
sollecitate all’uso di apparecchi acustici e dei servizi di supporto.
L’Oms è impegnata
attivamente nell’assistere i Paesi nell’ottica di una riduzione dei casi di
compromissione dell’udito attraverso misure di prevenzione, tra cui:
sviluppo
di database sui disturbi dell’udito per mostrare il rapporto dimensioni-costi e
per valutare costi-benefici
accrescere
la consapevolezza del problema della sordità e dei costi degli apparecchi
acustici
sviluppo
del programma Primary Ear and Hearing Care per la salute dei lavoratori
diffusione
di linee guida per ridurre le principali cause di compromissione dell’udito
costruzione
di relazioni commerciali per fornire apparecchi acustici a costi sostenibili
sollecitare
i Paesi ad attuare programmi di prevenzione.
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