giovedì 22 gennaio 2015

Reumatismi: la dieta migliore

Con il termine di reumatismi si indicano tutte le sindromi infiammatorie dolorose a carico dell'apparato osteo-articolare.
Soffrire di reumatismi, è considerato un problema dell’età, e in parte questa convinzione corrisponde al vero. Il termine, però, è generico, nel senso che definisce semplicemente sindromi infiammatorie dolorose a carico di articolazioni e e ossa (in pratica tutto l’apparato scheletrico), le cui cause possono essere svariate.
Un dolore reumatico, infatti, può essere originato da una malattia sistemica, cronica e degenerativa come l’artrite reumatoide, ma anche da un agente infettivo che provochi una reazione anomala del sistema immunitario a distanza di anni dalla patologia primaria (è il caso dei reumatismi del sangue), e naturalmente dall’usura legata agli anni che avanzano (è il caso dell’artrosi).

Malattie o condizioni patologiche che più comunemente provocano le infiammazioni osteo-articolari:

Artrosi (in genere a carico zone specifiche come ginocchio, collo, anca)
Artriti primarie (reumatoide o psoarasica, di origine autoimmune, malattie che colpiscono pevalentemente donne tra i 40 e i 60 anni di età)
Artriti secondarie provocate da germi infettivi come batteri, miceti o virus
Artropatie di origine metabolica, sintomo secondario di malattie come il diabete
Osteoporosi
Connettiviti e vasculiti (malattie reumatiche sistemiche, croniche e degenerative come il lupus eritematoso)
Reumatismi extra-articolari, come borsiti, periatriti, ma anche la fibromialgia
Tumori ossei primari e secondari
I sintomi dei reumatismi, invece, sono i seguenti:
Dolore della parte colpita
Tumefazione e arrossamento, sovente associate a senso di calore, sintomo di flogosi internadell’articolazione
Rigidità, soprattutto mattutina (tipiche di artrosi e artriti)
Difficoltà nel compiere gesti semplici



Le terapie per curare i reumatismi differiscono a seconda della causa scatenante. Le artriti secondarie e i reumatismi nel sangue si combattono con farmaci antibiotici, perché all’origine abbiamo l’azione infettiva di un agente patogeno. L’artrite primaria, invece, viene tratta con farmaci specifici immunosoppressori, come i farmaci di Fondo (DMARDs) e i medicinali biologici di ultima generazione che vengono modulati sulla persona e sulle sue caratteristiche. 
L’artrosi non guarisce, ma si può rallentarne il progresso con la ginnastica e la fisioterapia, che sono strumenti utili in generale per tutte le patologie osteo-articolari, inclusa l’osteoporosi. In fase acuta si possono assumere i farmaci antinfiammatori da banco FANS (non steroidei) e i corticosteroidi (questi ultimi solo dietro prescrizione del medico). Possono risultare utili anche le cure termali, i trattamenti di medicina olistica come la chiroterapia o l’agopressione.



L’alimentazione, poi, gioca un ruolo cruciale per aiutare l’organismo a “spegnere” la flogosi. Spezie come la curcuma, lo zenzero e l’origano aiutano a ridurre il dolore, mentre attenzione ai seguenti cibi, che possono invece favorire il processo infiammatorio:

Melanzane, pomodori e peperoni
Latte e derivati, soprattutto mozzarella e formaggi a pasta molle
Cereali raffinati e derivati (pane, pizza, dolci da forno lievitati)
Carni rosse
Aceto
Caffè e tè
Cioccolato

La dieta che fa bene alle ossa

Gli studi degli ultimi anni confermano che anche la dieta aiuta a combattere e prevenire i dolori. Per prima cosa, raccomandano gli esperti, occorre controllare il peso corporeo perché i chili di troppo, oltre a gravare di un inutile fardello le articolazioni, possono alterare le risposte immunitarie favorendo i processi infiammatori.
È utile anche aumentare notevolmente il consumo di ortaggi e frutta che aiutano a tenere a bada l’appetito fornendo, allo stesso tempo, sostanze antiossidanti e antinfiammatorie. Non solo: frutta e verdura sono indispensabili per mantenere il giusto grado d’alcalinità nel sangue prevenendone l’acidificazione, che è uno dei fattori scatenanti dei sintomi reumatici. Da ridurre molto drasticamente, fino all’eliminazione totale, consigliata nei casi più acuti, sono gli ingredienti di origine animale, compresi latte e latticini, che favoriscono, al contrario degli ortaggi, l’acidificazione del sangue e affaticano i reni, interferendo con l’eliminazione di acido urico che tende ad accumularsi nelle articolazioni.


Notevole importanza ha inoltre la qualità dei grassi. Se, infatti, quelli di carne, uova, burro, strutto e formaggi grassi ricchi di acido arachidonico (omega 6), favoriscono i processi infiammatori delle articolazioni, un’azione opposta hanno gli acidi grassi eicosapentenoico (Epa) e decosaesaenoico (Dha), entrambi omega 3, capaci di ridurre la formazione di sostanze infiammatorie indesiderabili. Questi ultimi si trovano in particolare nel pesce azzurro. Semi e olio di lino spremuto a freddo contengono acido alfa linoleico, un altro acido grasso della serie omega 3. Per favorire la massima sintesi di queste sostanze antinfiammatorie è preferibile evitare il consumo di grassi idrogenati (presenti soprattutto nei cibi industriali) e limitare gli oli di semi molto ricchi di grassi insaturi, come quello di soia e di girasole, a favore di condimenti ricchi di acidi grassi monoinsaturi come l’olio extravergine d’oliva.



Sì ai cibi vegetariani e senza glutine

Nel caso dell’artrite reumatoide, processo infiammatorio legato, pare, a problemi immunitari e considerato fattore di rischio per l’infarto, i ricercatori suggeriscono una dieta vegana senza glutine che, non solo favorisce la riduzione del peso e dei livelli di colesterolo nel sangue, ma aumenta anche gli anticorpi naturali contro i composti dannosi che provocano questa malattia, in particolare la fosforil-colina, sostanza al centro di numerose ricerche orientate alla prevenzione delle patologie cardiocircolatorie.
E se i dolori sono acuti? Prima di imbottirsi di antinfiammatori gli esperti raccomandano qualche giorno di dieta esclusivamente con frutta e verdura cotte, per depurare l’organismo, migliorare la permeabilità dell’epitelio intestinale e abbattere così la produzione di sostanze che favoriscono le infiammazioni. Una volta superato il momento critico è di estrema importanza praticare con regolarità e moderazione attività fisica, un vero lubrificante che rende più flessibili le articolazioni e migliora la salute di tutto l’organismo.

I cibi giusti


Di seguito trovate un elenco di alimenti suddivisi in base ai loro effetti sui dolori articolari e quindi alla frequenza di consumo consigliata.

Senza limitazioni


 Acqua 
Diluisce la concentrazione di acido urico, favorisce l’eliminazione delle tossine e quindi sostiene il lavoro dei reni. Inoltre, ha un effetto alcalinizzante. Scegliete acqua con un pH inferiore a 6,5 e un residuo fisso, cioè il quantitativo di sali presenti, sotto i 40 mg, senza bollicine (l’anidride carbonica è acidificante!). Spesso quella dell’acquedotto corrisponde a questi requisiti.


 Ortaggi e frutta 
Delle 5 porzioni al giorno raccomandate, preferite, secondo la stagione: cipolle, carciofi, carote, finocchi, catalogna, sedano, cavolo verza, fagiolini, lattuga, cicoria, mele, pere, uva, fragole, amarene, ribes, mirtilli, ananas, limone.


 Erbe aromatiche 
Consigliata salvia, rosmarino, santoreggia, ginepro, timo, a cui potete aggiungere zenzero crudo grattugiato e aglio.



Fonte: scienzaesalute.blogosfere.it
           

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