Con il termine
di reumatismi si indicano tutte le sindromi infiammatorie dolorose a carico
dell'apparato osteo-articolare.
Soffrire
di reumatismi, è
considerato un problema dell’età, e in parte questa convinzione corrisponde al
vero. Il termine, però, è generico, nel senso che definisce semplicemente sindromi infiammatorie dolorose a
carico di articolazioni e
e ossa (in pratica
tutto l’apparato scheletrico), le cui cause possono essere svariate.
Un dolore reumatico, infatti, può
essere originato da una malattia
sistemica, cronica e degenerativa come l’artrite reumatoide, ma anche da un agente infettivo che provochi
una reazione anomala del sistema immunitario a distanza di anni dalla patologia
primaria (è il caso dei
reumatismi del sangue), e naturalmente dall’usura legata agli anni che
avanzano (è il caso dell’artrosi).
Malattie o condizioni
patologiche che più comunemente provocano le infiammazioni osteo-articolari:
Artrosi (in genere a carico zone
specifiche come ginocchio, collo, anca)
Artriti
primarie (reumatoide o psoarasica, di origine autoimmune, malattie che colpiscono
pevalentemente donne tra i 40 e i 60 anni di età)
Artriti
secondarie provocate da germi infettivi come batteri, miceti o virus
Artropatie di origine metabolica, sintomo
secondario di malattie come il diabete
Osteoporosi
Connettiviti
e vasculiti (malattie reumatiche sistemiche, croniche e degenerative come il lupus eritematoso)
Reumatismi
extra-articolari, come borsiti, periatriti, ma anche la fibromialgia
Tumori
ossei primari e secondari
I sintomi dei reumatismi, invece, sono i seguenti:
Dolore della parte colpita
Tumefazione
e arrossamento, sovente associate a senso di calore,
sintomo di flogosi internadell’articolazione
Rigidità, soprattutto mattutina (tipiche di artrosi e artriti)
Difficoltà nel compiere gesti semplici
Le terapie per curare i reumatismi
differiscono a seconda della causa scatenante. Le artriti secondarie e i
reumatismi nel sangue si combattono con farmaci antibiotici, perché all’origine abbiamo l’azione infettiva di un agente patogeno. L’artrite primaria,
invece, viene tratta con farmaci specifici immunosoppressori, come i farmaci di Fondo (DMARDs) e i
medicinali biologici di ultima generazione che vengono modulati
sulla persona e sulle sue caratteristiche.
L’artrosi non
guarisce, ma si può rallentarne il progresso con la ginnastica e la fisioterapia, che sono strumenti utili
in generale per tutte le patologie osteo-articolari, inclusa l’osteoporosi. In fase acuta si possono assumere i
farmaci antinfiammatori da banco FANS (non
steroidei) e i corticosteroidi (questi
ultimi solo dietro prescrizione del medico). Possono risultare utili anche le cure termali, i trattamenti di
medicina olistica come la chiroterapia o
l’agopressione.
L’alimentazione, poi,
gioca un ruolo cruciale per aiutare l’organismo a “spegnere” la flogosi. Spezie
come la curcuma, lo zenzero e
l’origano aiutano a ridurre il dolore, mentre attenzione ai
seguenti cibi, che possono invece favorire il
processo infiammatorio:
Melanzane, pomodori e
peperoni
Latte e derivati, soprattutto mozzarella e formaggi a pasta molle
Cereali
raffinati e derivati (pane, pizza, dolci da forno lievitati)
Carni rosse
Aceto
Caffè e tè
Cioccolato
La
dieta che fa bene alle ossa
Gli
studi degli ultimi anni confermano che anche la dieta aiuta a combattere e
prevenire i dolori. Per prima cosa, raccomandano gli esperti, occorre
controllare il peso corporeo perché i chili di troppo,
oltre a gravare di un inutile fardello le articolazioni, possono alterare le
risposte immunitarie favorendo i processi infiammatori.
È utile anche aumentare notevolmente il consumo di ortaggi e frutta che aiutano a tenere a bada l’appetito fornendo, allo stesso tempo, sostanze antiossidanti e antinfiammatorie. Non solo: frutta e verdura sono indispensabili per mantenere il giusto grado d’alcalinità nel sangue prevenendone l’acidificazione, che è uno dei fattori scatenanti dei sintomi reumatici. Da ridurre molto drasticamente, fino all’eliminazione totale, consigliata nei casi più acuti, sono gli ingredienti di origine animale, compresi latte e latticini, che favoriscono, al contrario degli ortaggi, l’acidificazione del sangue e affaticano i reni, interferendo con l’eliminazione di acido urico che tende ad accumularsi nelle articolazioni.
È utile anche aumentare notevolmente il consumo di ortaggi e frutta che aiutano a tenere a bada l’appetito fornendo, allo stesso tempo, sostanze antiossidanti e antinfiammatorie. Non solo: frutta e verdura sono indispensabili per mantenere il giusto grado d’alcalinità nel sangue prevenendone l’acidificazione, che è uno dei fattori scatenanti dei sintomi reumatici. Da ridurre molto drasticamente, fino all’eliminazione totale, consigliata nei casi più acuti, sono gli ingredienti di origine animale, compresi latte e latticini, che favoriscono, al contrario degli ortaggi, l’acidificazione del sangue e affaticano i reni, interferendo con l’eliminazione di acido urico che tende ad accumularsi nelle articolazioni.
Notevole importanza ha inoltre la qualità dei grassi. Se, infatti, quelli di carne, uova, burro, strutto e formaggi grassi ricchi di acido arachidonico (omega 6), favoriscono i processi infiammatori delle articolazioni, un’azione opposta hanno gli acidi grassi eicosapentenoico (Epa) e decosaesaenoico (Dha), entrambi omega 3, capaci di ridurre la formazione di sostanze infiammatorie indesiderabili. Questi ultimi si trovano in particolare nel pesce azzurro. Semi e olio di lino spremuto a freddo contengono acido alfa linoleico, un altro acido grasso della serie omega 3. Per favorire la massima sintesi di queste sostanze antinfiammatorie è preferibile evitare il consumo di grassi idrogenati (presenti soprattutto nei cibi industriali) e limitare gli oli di semi molto ricchi di grassi insaturi, come quello di soia e di girasole, a favore di condimenti ricchi di acidi grassi monoinsaturi come l’olio extravergine d’oliva.
Sì ai cibi vegetariani e senza glutine
Nel
caso dell’artrite reumatoide, processo infiammatorio legato, pare, a problemi
immunitari e considerato fattore di rischio per l’infarto, i ricercatori suggeriscono una
dieta vegana senza glutine che,
non solo favorisce la riduzione del peso e dei livelli di colesterolo nel
sangue, ma aumenta anche gli anticorpi naturali contro i composti dannosi che
provocano questa malattia, in particolare la fosforil-colina, sostanza al
centro di numerose ricerche orientate alla prevenzione delle patologie
cardiocircolatorie.
E se i dolori sono acuti? Prima di imbottirsi di antinfiammatori gli esperti raccomandano qualche giorno di dieta esclusivamente con frutta e verdura cotte, per depurare l’organismo, migliorare la permeabilità dell’epitelio intestinale e abbattere così la produzione di sostanze che favoriscono le infiammazioni. Una volta superato il momento critico è di estrema importanza praticare con regolarità e moderazione attività fisica, un vero lubrificante che rende più flessibili le articolazioni e migliora la salute di tutto l’organismo.
E se i dolori sono acuti? Prima di imbottirsi di antinfiammatori gli esperti raccomandano qualche giorno di dieta esclusivamente con frutta e verdura cotte, per depurare l’organismo, migliorare la permeabilità dell’epitelio intestinale e abbattere così la produzione di sostanze che favoriscono le infiammazioni. Una volta superato il momento critico è di estrema importanza praticare con regolarità e moderazione attività fisica, un vero lubrificante che rende più flessibili le articolazioni e migliora la salute di tutto l’organismo.
I cibi giusti
Di
seguito trovate un elenco di alimenti suddivisi in base ai loro effetti sui
dolori articolari e quindi alla frequenza di consumo consigliata.
Senza limitazioni
Senza limitazioni
• Acqua
Diluisce la concentrazione di acido urico, favorisce l’eliminazione delle tossine e quindi sostiene il lavoro dei reni. Inoltre, ha un effetto alcalinizzante. Scegliete acqua con un pH inferiore a 6,5 e un residuo fisso, cioè il quantitativo di sali presenti, sotto i 40 mg, senza bollicine (l’anidride carbonica è acidificante!). Spesso quella dell’acquedotto corrisponde a questi requisiti.
• Ortaggi e frutta
Delle 5 porzioni al giorno raccomandate, preferite, secondo la stagione: cipolle, carciofi, carote, finocchi, catalogna, sedano, cavolo verza, fagiolini, lattuga, cicoria, mele, pere, uva, fragole, amarene, ribes, mirtilli, ananas, limone.
• Erbe aromatiche
Consigliata salvia, rosmarino, santoreggia, ginepro, timo, a cui potete aggiungere zenzero crudo grattugiato e aglio.
Fonte: scienzaesalute.blogosfere.it
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