La sindrome delle apnee ostruttive nel
sonno, nota anche con l’acronimo OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), è una
condizione caratterizzata da pause nella respirazione durante il sonno, dovute
all’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree.
L’interruzione temporanea della respirazione causa una riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue.
Dal punto di vista clinico, è caratterizzata da sonnolenza diurna e/o alterazioni delle performance diurne e da russamento nel sonno.
Esistono diversi "livelli" della patologia:
L’interruzione temporanea della respirazione causa una riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue.
Dal punto di vista clinico, è caratterizzata da sonnolenza diurna e/o alterazioni delle performance diurne e da russamento nel sonno.
Esistono diversi "livelli" della patologia:
si parla di apnea
quando una persona smette di respirare per 10 secondi o più, ma per meno di 3
minuti
l'ipopnea si ha quando
vi è una riduzione parziale del flusso respiratorio
il RERA (Respiratory
Effort Related Arousal) consiste invece una limitazione del flusso aereo con
progressivo incremento dello sforzo respiratorio, seguito da un rapido sblocco
e ricadute visibili a livello dell’elettroencefalogramma (arousal).
Si ha la sindrome delle apnee ostruttive
nel sonno quando si verifica un numero di apnee o di eventi respiratori
ostruttivi incompleti (ipopnee/RERA) uguale o superiori a 5 episodi per ora di
sonno con evidenza di sforzo respiratorio durante l’ostruzione e presenza di
altri sintomi come la sonnolenza diurna, oppure quando si verifica almeno un
numero di eventi uguale o superiore a 15 con evidenza di sforzi respiratori.
La sindrome delle apnee ostruttive nel
sonno è molto più comune nelle persone in sovrappeso o francamente obese, nelle
persone con il collo corto e tozzo (taurino), in chi ha ostruzioni delle prime
vie aeree (a livello del naso, della bocca o della gola), inoltre, si presenta
più spesso più negli uomini che nelle donne (nelle donne è più frequente dopo
la menopausa).
Cause
Le condizioni che possono favorire
l’insorgenza della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno sono:
obesità/sovrappeso
fattori che comportino
un’ostruzione delle prime vie aeree (es. deviazione del setto nasale, tonsille
o adenoidi ipertrofiche, lingua grossa, mandibola piccola)
abuso di bevande
alcoliche prima di andare a dormire
assunzione di
sonniferi
Sintomi
Le persone affette da sindrome delle
apnee ostruttive nel sonno in genere cominciano a russare pesantemente, appena
si addormentano. Il rumore del russamento è provocato dall’aria che cerca di
passare attraverso le vie aeree parzialmente ostruite.
Il russamento diventa sempre più forte,
finché l’ostruzione diventa completa e l’individuo smette di respirare per
qualche secondo, poi riprende a respirare con un rumore improvviso e il ciclo
si ripete.
Oltre a questa tipica manifestazione, le
persone affette da sindrome delle apnee ostruttive nel sonno possono
presentare:
eccessiva sonnolenza
diurna (sul lavoro, mentre si legge o si guarda la televisione)
difficoltà a
concentrarsi e a svolgere compiti, facili dimenticanze
colpi di sonno alla
guida
cefalea al risvegli
bocca e gola a
asciutte al risveglio
sudorazioni notturne
risvegli improvvisi
con sensazione di soffocamento
nicturia (necessità di
minzione notturna)
impotenza
Complicanze
Le complicanze della sindrome delle apnee notturne
riguardano sia l’apparato cardio-circolatorio che la vita di relazione del
soggetto che ne è affetto. A livello circolatorio la sindrome delle apnee
ostruttive nel sonno può provocare ipertensione arteriosa, anche con crisi ipertensive
importanti, che a loro volta possono provocare ictus, aritmie e scompenso
cardiaco.
La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno
disturba la qualità del sonno e questo si traduce in una sonnolenza più o meno
marcata, durante le ore del giorno, che può arrivare a provocare colpi di sonno
alla guida (e conseguenti incidenti stradali), difficoltà di concentrazione e
disturbi del tono dell’umore (ansia, irrequietezza).
Diagnosi
Per fare diagnosi di sindrome delle apnee ostruttive
nel sonno il medico si avvale innanzitutto dei sintomi e segni riferiti dal
paziente. In particolare verifica la presenza di:
russare notturno abituale
da almeno 6 mesi
pause respiratorie durante
il sonno (riferite dal partner)
risvegli con senso di
soffocamento
sonnolenza diurna
Una volta posto il sospetto diagnostico, il medico
può decidere di sottoporre il paziente a misurazioni strumentali di vari
parametri per tutta la durata di una notte. Queste misurazioni possono essere
ottenute mediante la polisonnografia notturna.
Polisonnografia
L’esame consiste nella misurazione, durante il sonno
notturno di almeno alcune ore, del flusso aereo, del livello di ossigeno nel
sangue, della frequenza cardiaca, della mobilità respiratoria toracica e
addominale e della postura nel sonno, con informazioni più complete ottenibili
con lo studio dell’attività elettrica del cervello (EEG), dei movimenti oculari
(elettrooculografia o EOG), dell’attività muscolare (elettromiografia o EMG)
degli arti.
Poligrafia respiratoria (o monitoraggio
cardio-respiratorio notturno)
L'esame consiste nel monitoraggio dei principali
segnali cardio-respiratori durante il sonno (frequenza cardiaca, livello di
ossigeno nel sangue, movimenti respiratori di torace e addome, flusso aereo
respiratorio e posizione corporea).
Al termine della registrazione si verificano il numero di episodi di ostruzione parziale o completa del flusso aereo e la gravità delle apnee durante il sonno.
Al termine della registrazione si verificano il numero di episodi di ostruzione parziale o completa del flusso aereo e la gravità delle apnee durante il sonno.
La diagnosi di sindrome delle apnee ostruttive nel
sonno è confermata se il numero degli episodi di apnea o di eventi respiratori
ostruttivi incompleti è uguale o superiore a 5 o 15 episodi per ora di sonno,
con evidenza di sforzi respiratori durante l’evento e in base ai sintomi
diurni, come la sonnolenza.
Terapia
La terapia della
sindrome delle apnee ostruttive nel sonno mira sia a contrastare i sintomi, sia
a correggere le cause. È il medico a decidere, sulla base delle caratteristiche
del paziente, quale trattamento prediligere.
In generale il
trattamento comprende:
CPAP (continuous positive air way
pressure): consiste in un maschera che si applica su naso e bocca, collegata a
un generatore che forza l’aria attraverso il naso e la bocca. In tal modo fa sì
così che le vie aeree non collassino durante il sonno, andando a ostruire il
passaggio dell’aria.
terapia
chirurgia:
è diversa a seconda del livello e del tipo di ostruzione delle prime vie aeree.
Può consistere nella correzione del setto nasale deviato, nell’asportazione di
tonsille ipertrofiche, in interventi a livello della parte posteriore del
palato o sulla mandibola
Inoltre, ai pazienti
affetti da sindrome delle apnee ostruttive nel sonno è consigliato di:
perdere
peso, se si è obesi o in sovrappeso
evitare
bevande alcoliche e sonniferi
dormire
su un fianco anziché sulla schiena
trattare
le malattie infiammatorie delle prime vie aeree (sinusiti, congestioni nasali,
ecc)
dormire un numero sufficiente di ore,
con regolarità
Prevenzione
Per prevenire la
sindrome delle apnee ostruttive nel sonno è opportuno:
privilegiare
un’alimentazione sana e svolgere regolare attività fisica allo scopo di
mantenere il peso forma o per perdere peso se si è obesi o in sovrappeso
non
fumare
ridurre
il consumo di alcol, specie prima di andare a dormire
rivolgersi
al medico per un’eventuale correzione di fattori che comportino
un’ostruzione delle prime vie aeree.
Nessun commento:
Posta un commento