Un recente studio americano afferma che una forma ereditaria del morbo di Alzheimer è rilevabile fino a 20 anni prima della comparsa dei primi sintomi.
Ad indicare il rischio sarebbero alcuni cambiamenti misurabili nella chimica del cervello che iniziano a mostrarsi con largo anticipo sui sintomi manifesti della malattia degenerativa.
Un'identificazione precoce porta in dote la speranza di un trattamento preventivo.
Una scoperta da non sottovalutare che però non coincide ancora con un pieno trionfo: nella stragrande maggioranza dei casi la malattia insorge attraverso una complessa interazione di fattori che rimane ancora poco chiara.
Gli studi effettuati dicono che in molti casi è possibile individuare anomalie chimiche del cervello nei portatori del gene del morbo di Alzheimer che iniziano almeno 10 anni prima dell’età in cui i loro genitori hanno mostrato i primi sintomi della malattia.
La strada per battere questo formidabile avversario è ancora lunga ma progressi come questo sono fondamentali per arginare la crescente epidemia.
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