Nuovi passi avanti per la cura all' Alzheimer.
Secondo recenti studi la stimolazione profonda, già in uso su pazienti con morbo di Parkinson, potrà aiutare a ridurre il danno anatomico tipico di alcune regioni del cervello dei pazienti e rallenterà il declino delle funzioni cognitive tipico della malattia.
La terapia consiste nell'inserzione di un elettrodo in profondità nel cervello per trattarlo con impulsi elettrici indolori.
I primi test tenutisi al Toronto Western Hospital in Canada hanno dato risultati interessanti.
Gli esperti hanno impiantato lo stimolatore nel cervello di sei pazienti con Alzheimer e, dopo un anno, hanno osservato le loro condizioni di salute e lo stato di avanzamento della malattia.
Ebbene, la stimolazione funziona: in tutti pazienti si è infatti riscontrato un considerevole miglioramento che in un paio di casi è stato addirittura eccezionale. La strada è ancora lunga ma degna di essere percorsa!