giovedì 21 agosto 2014

Dieci regole per una serena e positiva "Terza età"


 “Invecchiare è un privilegio e una meta della società”. Un argomento importante per la nostra qualità di vita dove, se da un lato per molte patologie conosciamo ormai le misure preventive, dall’altro dobbiamo fare i conti con i problemi che il vivere di oggi infligge alla nostra psiche.
Sebbene il rischio di malattie aumenti con l’età, i problemi di salute non sono una conseguenza inevitabile dell’invecchiamento. Per molte patologie sono ormai note misure preventive efficaci come l’adozione di un sano stile di vita e le indagini cliniche per la diagnosi precoce che contribuiscono a migliorare la salute nella terza età, mentre il mantenimento di relazioni sociali e di una attività continuativa contribuiscono a contrastare i sintomi depressivi.
Terza Età ovvero invecchiamento, involuzione?
No, non c’è solo il negativo, c’è anche, e in notevole misura, il positivo. Il mondo occidentale avanzato presenta oggi una condizione di benessere materiale e spirituale mai prima d’ora realizzata per la terza età. Tuttavia, è innegabile che anche per la terza età si possano avere svariati tipi di difficoltà: dagli stati ansiosi alle crisi depressive, dal cattivo stress prodotto nella vita quotidiana alla vedovanza, dai conflitti con i vicini di casa agli inevitabili “acciacchi” che l’avanzare dell’età comporta, dalla solitudine alla sempre più diffusa indifferenza nei rapporti umani, dai problemi della coppia da anni chiusa in se stessa, e quindi emozionalmente impoverita, alle sempre più crescenti azioni di separazione e divorzio che portano i coniugi a rompere il legame anche in età più che “matura”. 

Inoltre, di particolare rilevanza sono certi fenomeni che portano a crisi di identità, per cui si fa fatica nel cercare e trovare nuovi ruoli e nuove funzioni. Sono le conseguenze di eventi, di cambiamenti che non sempre vengono assorbiti e superati, per cui si perdono alcuni punti di riferimento: lo “shock da pensionamento”, tipicamente maschile; la sindrome da “nido svuotato”, ovvero il giusto ma sofferto allontanamento dei figli; la sindrome da “nido che non si svuota”, l’esagerata permanenza nella casa dei genitori da parte di figli che, anche a causa della crisi economica e del non riuscire a trovare lavoro, non riescono a “spiccare il volo”; la sindrome da “nido che si riempie di nuovo”, il ritorno a casa dei figli, ritorno non positivo perché separati/divorziati, con un conseguente duplice problema: sofferenza e fastidio.


Quali soluzioni si possono avere per i problemi di questa età
Medicina e psicologia hanno fatto passi da gigante. Esistono oggi ottime soluzioni terapeutiche, farmacoterapia, sostegno psicologico, training autogeno, e altrettanto ottime soluzioni preventive di taglio marcatamente culturale.
Queste ultime consistono nella possibilità di continuare o riprendere a studiare e a vivere! Educazione permanente, ricorrente, rinnovata. Pertanto, risultano indispensabili le istituzioni che “fanno cultura” e “stare assieme” come, ad esempio, l’UNITRE, risorsa per uno stimolante stile di vita, per una ritrovata buona qualità della vita, per una serenità che viene prodotta da una efficace psicologia della salute.
Una soddisfacente esistenza quotidiana coincide con la salute: la salute della persona, con i propri bisogni di efficienza fisica, di equilibrio psichico e di integrazione nella società.
La salute è innanzitutto un fatto di qualità. La salute e la qualità sono il frutto di un corretto stile di vita, di una intelligente scelta di vita. La specificità della psicologia della salute risiede nell’insieme
prevenzione - tutela - promozione
e quindi nell’insieme
impedire il malessere - mantenere il benessere -  incrementare il benessere


“Sanità” vuol dire salute fisica, ovvero somatica. “Serenità” vuol dire salute psichica, ovvero della mente e dell’anima. Rispettivamente la parte fredda e la parte calda della psiche: cioè, da un lato i pensieri, l’intelligenza, la razionalità; dall’altro le emozioni, i sentimenti, gli affetti, i rapporti interpersonali.
Da questa unione, da questa sinergia fra medicina e psicologia si ha pertanto una feconda equazione
salute = sanità + serenità

In un contesto come questo, il Progetto UNITRE contribuisce alla salute psichica
Un  “senior”, dotato di una nuova sensibilità, un autentico Soggetto Umano responsabile e ri‑socializzato, capace di integrare cultura e umanità, in grado di studiare per il piacere di studiare, in grado di dare per il piacere di condividere. Insomma: una seniorship incentrata sull’amore per la conoscenza; una terza età secondo la quale il sapere produce salute, una fresca terza età che vive per l’Essere e per il benessere.    



La psicologia della salute per la terza età: DIECI REGOLE
Alcune semplici Linee‑guida per una dolce terza età, per affrontare in modo positivo ed efficace questa fase di vita.
1. Non isolarti. Stai con gli altri.
2. Cerca di conoscerti, con i tuoi problemi.
3. Leggi molto, pensa molto. La memoria conta.
4. Non fermarti mai, anche se sei deluso.
5. Partecipa alle cose che accadono.
6. Cerca di realizzarti, anche assieme agli altri.
7. Punta molto sulla cultura. Ti aiuterà.
8. Non invidiare e non temere i giovani.
9. Se puoi, programma per tempo la vecchiaia.
10. Non avere l’ossessione della morte.

Fonte: www.intempo-online.com/terza-eta/
Tratto da:
Luciano Peirone e Elena Gerardi. Il sole della sera. La ricerca del benessere nella terza età e non solo… Antigone Edizioni, Torino. http://www.intempo‑online.com/psicologia/75‑il‑sole‑della‑sera.html    


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