martedì 30 settembre 2014

Servizio Sanitario Nazionale: Assistenza a persone non autosufficienti o disabili



Il Servizio sanitario nazionale assicura l’assistenza sanitaria e socio sanitaria alle persone con disabilità, fragilità e non autosufficienza. Quando le condizioni cliniche del soggetto lo permettono e il nucleo familiare può garantire adeguata disponibilità di presenza e comfort ambientale, le cure sono offerte prioritariamente a domicilio; in alternativa, gli assistiti sono ospitati in strutture residenziali o semiresidenziali, accreditate dal Servizio sanitario regionale per l’erogazione delle prestazioni di cui hanno bisogno.
Questo tipo di assistenza è, il più delle volte, integrata con prestazioni sociali.
Disabilità e non autosufficienza sono le definizioni più comuni per indicare la condizione delle persone che presentano gravi difficoltà a interagire con il proprio ambiente a causa della perdita permanente, totale o parziale, delle abilità fisiche, psichiche, sensoriali, cognitive o relazionali necessarie a svolgere le azioni essenziali della vita quotidiana senza l’aiuto di altri. Con il termine di “fragilità” si definisce una condizione di salute instabile e precaria, anche per la presenza di più patologie, che può rapidamente deteriorarsi a causa di eventi stressanti, fisici o psicologici e trasformarsi in non autosufficienza.
Punto unico di accesso (PUA)
L’assistenza alle persone disabili e non autosufficienti ha subìto negli ultimi tempi una evoluzione che si è concretizzata nel passaggio dal “curare” al “prendersi cura” della persona, nella complessità e globalità dei suoi bisogni, con un'attenzione particolare anche alla famiglia e al contesto sociale di riferimento.
È nato così il Punto Unico di Accesso (PUA), in alcune Regioni è chiamato anche Punto Unico di Accesso Socio Sanitario (PUASS), che può essere collocato presso il Distretto sanitario oppure in locali messi a disposizione dal Comune (ex Segretariato sociale), ed è il luogo a cui ogni cittadino può rivolgersi per ottenere qualsiasi informazione relativa alle prestazioni sanitarie erogate dalla Asl e ai servizi sociali erogati dal Comune, o per segnalare la necessità di assistenza sanitaria e/o sociale.
I servizi sanitari e socio sanitari per le persone con disabilità prevedono tre tipologie di interventi: cure domiciliari, cure residenziali, cure in regime semiresidenziale. Tutte le prestazioni erogate sono integrate da interventi sociali.

LE CURE DOMICILIARI
Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) garantisce alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse, percorsi assistenziali nel proprio domicilio  denominati “cure domiciliari”. Si tratta di un insieme organizzato di trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi, necessari per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita.  Le cure domiciliari si integrano con le prestazioni di assistenza sociale e di supporto alla famiglia, generalmente erogate dal Comune di residenza della persona. Il bisogno clinico-assistenziale viene accertato tramite idonei strumenti di valutazione multiprofessionale e multidimensionale che consentono la presa in carico globale della persona e la definizione di un “Progetto di assistenza individuale” (PAI) sociosanitario integrato.

LE CURE RESIDENZIALI
La prestazione residenziale si caratterizza di norma come prestazione di assistenza a lungo termine a soggetti non autosufficienti in condizioni di cronicità e/o relativa stabilizzazione delle condizioni cliniche, distinguendosi quindi dalle prestazione di “terapia post-acuzie” (Riabilitazione e Lungodegenza post-acuzie) svolte di norma in regime ospedaliero.
Le cure residenziali sono generalmente indicate nel caso in cui la valutazione dei bisogni assistenziali del paziente abbia evidenziato l’esigenza di erogare le prestazioni in un ambiente protetto e specificatamente dedicato; inoltre, la struttura sanitaria garantisce un’adeguata assistenza a quei pazienti che non hanno una rete familiare e sociale in grado di prendersi cura delle sue necessità di vita quotidiana.  A seconda del tipo di necessità prevalenti, si distinguono le cure residenziali per malati cronici non autosufficienti da quelle dedicate alla riabilitazione dei pazienti disabili.

Pazienti non autosufficienti
Le prestazioni, erogate in nuclei specializzati, sono generalmente distinte in:
1. Prestazioni erogate in Unità di Cure Residenziali Intensive
·        trattamenti Intensivi, essenziali per il supporto alle funzioni vitali (ventilazione meccanica e assistita, nutrizione enterale o parenterale protratta, etc.)
·        trattamenti specialistici ad alto impegno (in caso di stato vegetativo o coma prolungato, gravi insufficienze respiratorie, malattie neurodegerative progressive, etc.)
2. Prestazioni erogate in Unità di Cure Residenziali Estensive
·        trattamenti con elevata necessità di tutela sanitaria (cure mediche e infermieristiche quotidiane),
·        trattamenti di recupero funzionale (somministrazione di terapie endovena, nutrizione enterale, lesioni da decubito profonde etc.)
3. Prestazioni erogate in Nuclei Alzheimer
·        trattamenti estensivi di carattere riabilitativo, riorientamento e tutela personale in ambiente “protesico” a pazienti con demenza senile nelle fasi in cui il disturbo della memoria è associato a disturbi del comportamento o dell’affettività
4. Prestazioni erogate in Unità di Cure Residenziali di Mantenimento:
·        trattamenti di lungoassistenza e di mantenimento, anche di tipo riabilitativo, a pazienti non autosufficienti con bassa necessità di tutela sanitaria


Pazienti disabili
1. Prestazioni diagnostiche, terapeutiche, riabilitative e socioriabilitative:
·        a persone disabili che necessitano di riabilitazione intensiva (3 ore/die) o estensiva (almeno 1 ora/die), nonchè trattamenti di mantenimento per soggetti con problemi ad alta intensità assistenziale, inclusi i soggetti a responsività minimale
·        a minori affetti da disturbi comportamentali o da patologie di interesse neuropsichiatrico
2. Prestazioni terapeutiche, riabilitative e socioriabilitative di mantenimento:
·        congiuntamente a prestazioni tutelari per disabili gravi
·        in regime residenziale congiuntamente a prestazioni tutelari per disabili privi di sostegno familiare

LE CURE IN REGIME SEMIRESIDENZIALE
Questa tipologia di cure viene erogata da strutture di accoglienza esclusivamente diurna, destinate a pazienti non auto sufficienti e disabili, con lo scopo di mantenere e potenziare le abilità e autonomie individuali e alleviare i compiti di cura e assistenza del nucleo familiare.
Pazienti non autosufficienti
Le prestazioni in regime semiresidenziale offrono trattamenti di lungoassistenza e mantenimento, inclusi anche interventi di sollievo, a persone non autosufficienti con bassa necessita di tutela sanitaria.
Pazienti disabili
Le strutture semiresidenziali offrono prestazioni diagnostiche, terapeutiche, riabilitative e socioriabilitative per disabili gravi.
Per usufruire dell’assistenza socio sanitaria, il paziente oppure i familiari, il medico/pediatra curante, i servizi sociali devono rivolgersi al PUA dove gli operatori, svolta una prima verifica della complessità del bisogno socio sanitario, attivano l’Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) del distretto sanitario per la definitiva presa in carico.
L’équipe multidisciplinare dell’UVM effettua quindi una valutazione multidimensionale dei bisogni assistenziali dell’utente, con riguardo alle problematiche sanitarie, assistenziali, tutelari, psicologiche e socio-economiche: tale attività consente la definizione di un percorso di cura individualizzato per il paziente nel quale sono indicate le prestazioni da erogare, gli obiettivi ed i risultati attesi nei termini di mantenimento o miglioramento dello stato di salute della persona: nel caso di un paziente non autosufficiente il percorso è descritto nel piano di assistenza individuale (PAI) orientato maggiormente su un’assistenza medica ed infermieristica, mentre nel caso di un paziente disabile si parla di piano riabilitativo individuale (PRI) con una maggiore connotazione riabilitativa.
L’assistito, presa visione del piano individuale di assistenza, sottoscrive un “accordo/impegno di cura”, con la partecipazione della famiglia, dove viene stabilita, laddove prevista dalle norme, anche l’eventuale compartecipazione economica.
L’équipe che segue il paziente provvede a erogare le prestazioni previste dal PAI o dal PRI, integrate da interventi di natura sociale, nel regime assistenziale più appropriato (domiciliare, residenziale semi-residenziale) e periodicamente, sulla base delle indicazioni del progetto terapeutico o al verificarsi di nuove condizioni che lo richiedano, effettua una nuova valutazione con l’obiettivo di ridefinire il percorso di cura ed eventualmente apportare delle modifiche.

I costi

Per la permanenza in alcune tipologie di strutture residenziali e semiresidenziali è prevista una quota di compartecipazione da parte dell’assistito, utilizzata per fare fronte ai costi derivanti dal cosiddetto “comfort alberghiero” della struttura (vitto, pulizia degli arredi e degli ambienti, attività di tipo sociale, ecc.) e calcolata in percentuale sulla retta. Si tratta soprattutto delle strutture di lungoassistenza, nelle quali la permanenza dei ricoverati si prolunga per mesi o indefinitivamente, per l’impossibilità di rientrare nella propria abitazione. La quota di compartecipazione per gli oneri sociali varia da Regione a Regione, ma si colloca intorno al 50% della retta per i malati cronici non autosufficienti e intorno al 40/50% per i disabili gravi.  

Fonte: www.salute.gov.it

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