lunedì 17 novembre 2014

Giornata internaziole del Diabete


Lo scorso fine settimana nei giorni 15-16 di Novembre si è celebrata, in molte piazze italiane,  la Giornata internazionale  del Diabete. La Giornata internazionale del Diabete si è proposta di informare i cittadini su questa malattia, su come prevenirla  ma anche su come affrontarla al meglio nel caso sia già sopraggiunta. Si fa sempre più importante e urgente, quindi, puntare l’attenzione su questa malattia lavorando direttamente sulle persone per farle diventare maggiormente responsabili della propria salute. Non è un caso che il claim della giornata di quest’anno in Italia sia stato “il diabete ha scelto me, ma anche io ho scelto me”, frase che ha il chiaro intento di sensibilizzare le persone affette da diabete ad autoregolarsi e a prendersi cura di se stesse al massimo per poter convivere al meglio con la propria malattia.



Tipologie di Diabete:

Che cos'è il diabete mellito
Si definiscono 'diabete mellito' (o 'diabete') tutte le malattie e condizioni che, non trattate, portano a un eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia).
 
Il diabete di tipo 2
La forma più  frequente di diabete, il diabete di tipo 2  si manifesta generalmente dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso/obese. La sua evoluzione è lenta e priva di sintomi. Gradatamente la persona perde la capacità di controllare l'equilibrio della sua glicemia. È comunemente noto come 'diabete dell'anziano', 'diabete alimentare' o con la sigla DM2 o T2DM. È la forma di gran lunga più comune con milioni di casi in Italia.


  
Il diabete di tipo 1
Il diabete di tipo 1 è dovuto a una reazione autoimmunitaria che distrugge le betacellule del pancreas dove viene prodotta l'insulina. Essendo l'insulina necessaria a far entrare il glucosio nelle cellule, la persona con diabete di tipo 1 deve assumerla dall'esterno e fare in modo di averne sempre la quantità giusta nel sangue.
Il diabete di tipo 1 insorge spesso in età pediatrica. Circa 100 mila bambini e ragazzi in Italia hanno il diabete di tipo 1 e sono seguiti da una rete di Servizi di Diabetologia Pediatrica all'interno dei quali team specializzati sono in grado di prescrivere le terapie più appropriate e soprattutto di educare la famiglia e i ragazzi a una corretta gestione del diabete.
La persona con diabete di tipo 1 infatti, sia nella infanzia, sia nella adolescenza, sia nella vita adulta, può svolgere una vita normale. Nessuna attività o obiettivo gli è precluso: esistono scienziati e fotomodelle, artisti e grandi campioni sportivi con diabete di tipo 1.
Avere figli richiede programmazione e qualche attenzione, ma è perfettamente possibile. La persona con diabete deve tenere sempre presente l'effetto che ogni sua scelta, o ciò che gli accade, può avere sulla concentrazione di glucosio nel sangue.
Questo significa misurare spesso la glicemia e, sulla base di questi dati, prendere delle decisioni: assumere una determinata dose di insulina, fare o non fare dell'esercizio fisico, mangiare o non mangiare  sostanze contenenti carboidrati.
Il diabete di tipo 1 insorge più spesso nei primi 30 anni di vita. Questo significa convivere per lunghissimo tempo con il diabete e quindi è fondamentale per la persona con diabete di tipo 1 mantenere il più possibile vicino alla norma la glicemia, evitando iperglicemie (quantità troppo elevata di glucosio nel sangue) che a lungo andare generano le complicanze ma anche ipoglicemie (carenza di glucosio nel sangue).


 
Il diabete gestazionale
Il diabete gestazionale è una forma temporanea di diabete che caratterizza una percentuale delle gravidanze. A partire dal secondo trimestre di gestazione la madre non riesce a tenere sotto controllo la glicemia. Questo tipo di diabete, che caratterizza una quota importante delle gravidanze, sembra scomparire dopo il parto. È chiamato anche diabete gravidico o GDM.
 
Altre forme di diabete
Esistono forme di diabete per così dire 'intermedie' fra il tipo 1 e il tipo 2 come il Lada (che insorge nella seconda parte della vita come il diabete di tipo 2 ma evolve presto verso la completa insulinodipendenza come il diabete di tipo 1) e il Mody una famiglia di condizioni molto diverse generalmente presenti in determinati ceppi familiari. Il diabete può essere secondario (cioè causato da un'altra malattia o da una terapia o da un incidente).

La Società italiana di diabetologia (Sid) in occasione di questa giornata ha voluto stilare un decalogo di consigli per chi ogni giorno combatte contro il diabete:
1) CONSAPEVOLEZZA. Con il diabete si può condurre una vita normale ma bisogna sapere bene quello che si fa e le conseguenze a cui si può andare incontro se ci si trascura.
2) ALIMENTAZIONE. Niente è vietato del tutto ma alcuni alimenti possono essere assunti solo ogni tanto, tra questi ovviamente le bevande e i prodotti che contengono zucchero. Sconsigliati dagli esperti anche i dolcificanti.

3) PESO CORPOREO. Bisogna tenere sempre sotto controllo il proprio peso cercando di rimanere in forma il più possibile ma senza fare diete drastiche e rigorose. Il segreto è moderare le porzioni, scegliere pesce e legumi piuttosto che la carne e soprattutto mangiare tanta frutta e verdura.
4) ATTIVITA' FISICA. Va bene anche camminare per mezz'ora ma va fatto ogni giorno e possibilmente a passo svelto. Non è necessario insomma sfiancarsi in palestra o fare sport pesanti.
5) CURA DEI PIEDI. I piedi sono uno dei punti deboli della persona con diabete, ecco perché in caso di problemi o lesioni anche di poca entità è sempre bene rivolgersi ad uno specialista.

6) FARMACI. Quanto prescritto dal proprio medico va assunto con regolarità, con le modalità e agli orari stabiliti. Questo è molto importante per tenere sotto controllo la malattia.
7) AUTOCONTROLLO GLICEMICO. Imparare a misurarsi da soli la glicemia è di fondamentale importanza perché questo semplice gesto va fatto più volte nel corso della giornata secondo quanto suggerito dal proprio medico e prendendo nota dei risultati.

8) CONTROLLI. Sottoporsi ad esami regolari (di laboratorio e strumentali) è importante per tenere sotto controllo la situazione ed evitare l’insorgenza di ulteriori problemi.
9) LAVORO DI SQUADRA. Spesso dietro alla persona che soffre di diabete c’è una vera e propria equipe di medici e specialisti che collaborano insieme per la salute del paziente che comunque rimane il vero protagonista. E’ importante che la squadra sia affiatata.
10) VISITE MEDICHE. Queste dovrebbero essere da 3 a 10 nel corso di un anno anche perché spesso si ha bisogno dell’aiuto di più medici: di base, dietista.




Fonte: www.giornatadeldiabete.it

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