Lo scorso fine settimana nei giorni 15-16 di Novembre si è
celebrata, in molte piazze italiane, la Giornata internazionale del Diabete. La Giornata internazionale del
Diabete si è proposta
di informare i cittadini su questa malattia, su come prevenirla ma anche su come affrontarla al meglio nel
caso sia già sopraggiunta. Si fa sempre più importante e urgente, quindi,
puntare l’attenzione su questa malattia lavorando direttamente sulle persone
per farle diventare maggiormente responsabili della propria salute. Non è un
caso che il claim della giornata di quest’anno in Italia sia stato “il diabete ha scelto me, ma anche io ho scelto me”,
frase che ha il chiaro intento di sensibilizzare le persone affette da diabete
ad autoregolarsi e a prendersi cura di se stesse al massimo per poter convivere
al meglio con la propria malattia.
Tipologie di
Diabete:
Che cos'è il diabete mellito
Si definiscono
'diabete mellito' (o 'diabete') tutte le malattie e condizioni che, non
trattate, portano a un eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia).
Il diabete di tipo 2
La forma più
frequente di diabete, il diabete di tipo 2 si manifesta
generalmente dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso/obese. La sua
evoluzione è lenta e priva di sintomi. Gradatamente la persona perde la
capacità di controllare l'equilibrio della sua glicemia. È comunemente noto
come 'diabete dell'anziano', 'diabete alimentare' o con la sigla DM2 o T2DM. È
la forma di gran lunga più comune con milioni di casi in Italia.
Il diabete di tipo 1
Il diabete di
tipo 1 è dovuto a una reazione autoimmunitaria che distrugge le betacellule del
pancreas dove viene prodotta l'insulina. Essendo l'insulina necessaria a far
entrare il glucosio nelle cellule, la persona con diabete di tipo 1 deve
assumerla dall'esterno e fare in modo di averne sempre la quantità giusta nel
sangue.
Il diabete di
tipo 1 insorge spesso in età pediatrica. Circa 100 mila bambini e ragazzi in
Italia hanno il diabete di tipo 1 e sono seguiti da una rete di Servizi di
Diabetologia Pediatrica all'interno dei quali team specializzati sono in grado
di prescrivere le terapie più appropriate e soprattutto di educare la famiglia
e i ragazzi a una corretta gestione del diabete.
La persona con
diabete di tipo 1 infatti, sia nella infanzia, sia nella adolescenza, sia
nella vita adulta, può svolgere una vita normale. Nessuna attività o obiettivo
gli è precluso: esistono scienziati e fotomodelle, artisti e grandi campioni
sportivi con diabete di tipo 1.
Avere figli
richiede programmazione e qualche attenzione, ma è perfettamente possibile. La
persona con diabete deve tenere sempre presente l'effetto che ogni sua scelta,
o ciò che gli accade, può avere sulla concentrazione di glucosio nel sangue.
Questo
significa misurare spesso la glicemia e, sulla base di questi dati, prendere
delle decisioni: assumere una determinata dose di insulina, fare o non fare
dell'esercizio fisico, mangiare o non mangiare sostanze contenenti
carboidrati.
Il diabete di
tipo 1 insorge più spesso nei primi 30 anni di vita. Questo significa convivere
per lunghissimo tempo con il diabete e quindi è fondamentale per la persona con
diabete di tipo 1 mantenere il più possibile vicino alla norma la glicemia,
evitando iperglicemie (quantità troppo elevata di glucosio nel sangue) che a
lungo andare generano le complicanze ma anche ipoglicemie (carenza di glucosio
nel sangue).
Il diabete gestazionale
Il diabete
gestazionale è una forma temporanea di diabete che caratterizza una percentuale
delle gravidanze. A partire dal secondo trimestre di gestazione la madre non
riesce a tenere sotto controllo la glicemia. Questo tipo di diabete, che
caratterizza una quota importante delle gravidanze, sembra scomparire dopo il
parto. È chiamato anche diabete gravidico o GDM.
Altre forme di diabete
Esistono forme
di diabete per così dire 'intermedie' fra il tipo 1 e il tipo 2 come il Lada
(che insorge nella seconda parte della vita come il diabete di tipo 2 ma evolve
presto verso la completa insulinodipendenza come il diabete di tipo 1) e il
Mody una famiglia di condizioni molto diverse generalmente presenti in
determinati ceppi familiari. Il diabete può essere secondario (cioè causato da
un'altra malattia o da una terapia o da un incidente).
La Società italiana di diabetologia
(Sid) in occasione di questa giornata ha voluto stilare un decalogo di consigli per chi ogni giorno combatte contro il diabete:
1)
CONSAPEVOLEZZA. Con il
diabete si può condurre una vita normale ma bisogna sapere bene quello che si
fa e le conseguenze a cui si può andare incontro se ci si trascura.
2)
ALIMENTAZIONE. Niente
è vietato del tutto ma alcuni alimenti possono essere assunti solo ogni tanto,
tra questi ovviamente le bevande e i prodotti che contengono zucchero.
Sconsigliati dagli esperti anche i dolcificanti.
3)
PESO CORPOREO. Bisogna
tenere sempre sotto controllo il proprio peso cercando di rimanere in forma il
più possibile ma senza fare diete drastiche e rigorose. Il segreto è moderare
le porzioni, scegliere pesce e legumi piuttosto che la carne e soprattutto
mangiare tanta frutta e verdura.
4)
ATTIVITA' FISICA. Va
bene anche camminare per mezz'ora ma va fatto ogni giorno e possibilmente a passo
svelto. Non è necessario insomma sfiancarsi in palestra o fare sport pesanti.
5)
CURA DEI PIEDI. I
piedi sono uno dei punti deboli della persona con diabete, ecco perché in caso
di problemi o lesioni anche di poca entità è sempre bene rivolgersi ad uno
specialista.
6)
FARMACI. Quanto
prescritto dal proprio medico va assunto con regolarità, con le modalità e agli
orari stabiliti. Questo è molto importante per tenere sotto controllo la
malattia.
7)
AUTOCONTROLLO GLICEMICO. Imparare
a misurarsi da soli la glicemia è di fondamentale importanza perché questo
semplice gesto va fatto più volte nel corso della giornata secondo quanto
suggerito dal proprio medico e prendendo nota dei risultati.
8)
CONTROLLI. Sottoporsi
ad esami regolari (di laboratorio e strumentali) è importante per tenere sotto
controllo la situazione ed evitare l’insorgenza di ulteriori problemi.
9)
LAVORO DI SQUADRA. Spesso
dietro alla persona che soffre di diabete c’è una vera e propria equipe di
medici e specialisti che collaborano insieme per la salute del paziente che
comunque rimane il vero protagonista. E’ importante che la squadra sia affiatata.
10)
VISITE MEDICHE. Queste
dovrebbero essere da 3 a 10 nel corso di un anno anche perché spesso si ha
bisogno dell’aiuto di più medici: di base, dietista.
Fonte:
www.giornatadeldiabete.it
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