martedì 11 novembre 2014

La sindrome del tramonto e la confusione serale


L’ avvicinarsi della sera , soprattutto negli anziani, scatena reazioni improvvise e imprevedibili.
Questi comportamenti sono causati da una vera e propria malattia. Si chiama "Sindrome del tramonto" o "Sindrome del sole calante" (sun down syndrome) e si manifesta con la comparsa di uno stato confusionale, l' incapacità' di mantenere l' attenzione, la disorganizzazione del pensiero e del discorso, inversioni dei ritmi di sonno e veglia.


Si stima che ne soffra circa il 10% degli anziani e l’ 80% delle persone colpite dalla malattia di Alzheimer. In queste persone la scomparsa degli ultimi raggi di sole coincide con l’ alterarsi di attività cognitive come percezione e memoria. La sua manifestazione è abbastanza variegata e si presenta con la comparsa di uno stato confusionale, l’ incapacità di mantenere l’ attenzione, la disorganizzazione del pensiero e del discorso, inversioni dei ritmi di sonno e veglia, deliri ed allucinazioni. La loro manifestazione compare nel tardo pomeriggio andando via via ad aumentare durante la sera e la notte. Pare vi sia anche una correlazione con le stagioni, ad esempio durante l’inverno sembra che, nelle persone affette da demenza di Alzheimer, possano alterarsi i meccanismi che regolano la temperatura nell’organismo. Sicuramente la poca luce e gli ambienti poco illuminati possono influenzare pesantemente la comparsa di questa sindrome. Anche cambi repentini di ambiente, come ad esempio un ricovero in ospedale o l’istituzionalizzazione, possono agire negativamente. I pazienti perdono i loro punti di riferimento, si ritrovano in un ambiente a loro sconosciuto e ostile che pare possa scatenare aggressività. Le stesse manovre assistenziali, i rumori notturni e i risvegli obbligati sono molto spesso causa di deliri e confusione. Le modifiche ambientali possono aiutare, in particolare con un sistema di illuminazione adeguato evitando zone d’ombra. 



Anche l’attività fisica durante il giorno può aiutare ad evitare la sua manifestazione. Vi è poi ancora la terapia farmacologica adeguata che può intervenire nel migliorare il comportamento dell’anziano.
Durante le ore serali evitiamo di impegnare il paziente in attività o di formulare richieste pressanti e complicate. L’ideale è proporgli delle situazioni tranquille in cui si possa rilassare come, per esempio,  ascoltare musica, visti gli effetti benefici descritti anche in letteratura ella musicoterapia;
Ridurre al minimo gli stimoli considerando le difficoltà a concentrare l’attenzione;
 Aumentare  l’illuminazione, come precedentemente descritto, evitando eccessive zone d’ombra;
Proporre interventi di attività fisica;
Evitare riposi pomeridiani coinvolgendolo in attività semplici ma che possono impegnare la persona;
Proporre un bagno caldo e rilassante che possa predisporre al riposo notturno;
Curare l’alimentazione ed utilizzare bevande calde e rilassanti, evitando, ad esempio, alcool, thè e caffè.
Curare il tono della voce evitando noi stessi di essere troppo impositivi ed aggressivi;
Non avere fretta;
Utilizzare un linguaggio non verbale;
Facilitare sempre la presenza di un familiare di riferimento;
Garantire la sicurezza fisica ed ambientale.


Sebbene descritta dalla letteratura, gli interventi che possono modificare o prevenire questa sindrome non sono ancora così ben delineati. Di sicuro crea e genera ansia non solo nel malato ma soprattutto nel caregiver che, nell’ambiente domestico, si trova a dover fronteggiare una situazione difficile.

Vi consigliamo la visione di questo video nel quale Il dott. Giovanni Frisoni, neurologo e riconosciuto esperto internazionale, parla delle cause e della gestione dei disturbi del comportamento per la malattia di Alzheimer: La sindrome del tramonto e la confusione serale.







Fonte: Anziani e Vita, www.centroalzheimer.org

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