Si definisce frequenza cardiaca il numero di battiti che il cuore compie in
un minuto o bpm (battiti per minuto ).
La frequenza varia in modo naturale a seconda sia dell’età sia dell’attività
che si sta svolgendo, sia dell’allenamento fisico.
Esistono poi condizioni patologiche che aumentano o
diminuiscono la frequenza dei battiti del cuore con conseguenze più o meno
gravi.
Quali sono i valori
normali
Rispetto alle diverse età, sono da considerare normali
i seguenti valori:
da 80 a 180 bpm per i neonati;
da 80 a 100 bpm per i bambini;
da 70 a 120 bpm per gli adolescenti;
da 60 a 90 bpm per gli adulti (con una minima
differenza tra l’uomo e la donna),
Quando il ritmo cardiaco del
battito subisce
alterazioni significative, ci troviamo di fronte ad un fenomeno di aritmia.
Nello specifico, se accade un aumento anomalo del
battito, siamo in presenza
di tachicardia; nel caso opposto, quando cioè il battito si
abbassa in modo anormale, siamo di fronte ad un fenomeno di bradicardia. Queste manifestazioni sono spesso dovute a
difetti (nella maggior parte dei casi, transitori) nella conduzione elettrica del muscolo
cardiaco. Il cuore,
infatti, è un apparato che funziona attraverso impulsi elettrici che ne causano
la contrazione ritmica
necessaria a pompare il sangue in tutto
l’organismo. Una frequenza normale oscilla solitamente tra i 60 e i 100 battiti
al minuto; quando si scende sotto il livello minimo si parlerà di bradicardia,
sopra i 100 battiti di tachicardia.
Cause principali
e possibili cure.
Molti fattori
possono influenzare e modificare il normale ritmo cardiaco. Si va dai fattori più comuni e in genere sempre
transitori, ad esempio l’uso esagerato di bevande stimolanti come caffè, thè oppure
il fumo, in altri casi anche gli stati di ansia e agitazione, fino ad arrivare
agli stati realmente patologici, come ad esempio l’ipertensione, il diabete,
l’asma e in genere le principali malattie cardiache.
I sintomi
dipendono sempre dal tipo di aritmia e
possono essere molto differenti. Generalmente le tachicardie provocano fenomeni
di palpitazione e la percezione di avvertire il battito nella
gola o nella parte alta del torace, inoltre provocano affanno anche per sforzi
di lieve entità e vertigini. Nelle forme più severe si può incorrere in episodi
di sincope e perdita della conoscenza. La bradicardia assomma
ai principali sintomi tachicardici anche un senso molto marcato di spossatezza
e difficoltà respiratoria.
La diagnosi si
effettua tramite elettrocardiogramma (da effettuare nel momento della crisi) o
tramite “holter”, che consiste in un apparecchio portatile che monitora il
battito cardiaco nel corso delle 24 ore. È importante non sottovalutare i
fenomeni aritmici e, in ogni caso, rivolgersi sempre al medico di
base che stabilirà se effettuare una vista cardiologica ed eventuali
approfondimenti diagnostici.
Se soffriamo di questi disturbi cominciamo a riflettere sul nostro stile di vita. Limitiamo il caffè e azzeriamo, se possibile, il consumo di sigarette. Ricordiamoci che la nicotina influisce pesantemente sul ritmo del cuore. Nel caso di sovrappeso (anche modesto) mettiamoci a dieta e cominciamo a praticare un’attività fisica regolare e quotidiana..
Tachicardia: rimedi
naturali
Come detto in
precedenza, la tachicardia può
essere determinata da diversi fattori; tra i principali rientrano sicuramente lo
stress, una fase digestiva troppo lenta e laboriosa e
degli sforzi prolungati ed eccessivi. Agire su queste cause è fondamentale per
limitare il problema. Efficace contro lo stress si rivela, tra i diversi rimedi naturali, il biancospino; le sue proprietà calmanti e la capacità di
rallentare il ritmo cardiaco sono
note già da molto tempo. È possibile ricorrere al biancospino 3 volte al
giorno, diluendo una quindicina di gocce in un bicchiere d'acqua; in
alternativa sono disponibili infusi di biancospino in tutte le erboristerie.
Altre erbe utili a contrastare la tachicardia sono la melissa, la valeriana e
la passiflora; ancor meglio sarebbe bere una tisana composta dalla combinazione
di queste piante.
Anche gli oli
essenziali, tra i rimedi naturali, svolgono una funzione fondamentale,
soprattutto l'olio essenziale di camomilla e quello di maggiorana. Ovviamente,
molto efficaci contro la tachicardia sono le discipline che riescono a ridurre
lo stress come la meditazione, la respirazione e tutte quelle pratiche che
rientrano nell'ambito dello yoga. Se la causa della tachicardia è stata
individuata nell'anemia, modificare le proprie abitudini alimentari per
ripristinare i livelli di ferro nel sangue potrebbe costituire un ottimo rimedio. Arricchire, pertanto, la dieta con elementi come
legumi, verdure a foglia verde (come gli spinaci, i cavoli e i broccoli); anche
le alghe risultano molto efficaci.
Sempre in tema di
dieta, riuscire ad orientarsi verso un'alimentazione quanto più possibile
vegetariana è in grado di garantire benefici notevoli al proprio cuore.
Un aumento della quantità di frutta, di verdure (in particolar modo crude) e di
cereali permetterà di risolvere non solo i problemi di tachicardia, ma anche a
migliorare diversi meccanismi regolatori dell'organismo. Di sera è importante consumare pasti leggeri, eliminando alimenti
eccessivamente eccitanti come, ad esempio, il cioccolato. Molto
importante è anche la scelta delle bevande con le quali accompagnare il cibo;
evitare quelle che contengono caffeina ed eliminare gli alcolici.
Bradicardia: rimedi
Le cure della bradicardia sono legate
alla causa che l’ha scatenata, quindi variano a seconda del problema scatenante:
se è legata all’assunzione di farmaci, vi verrà consigliato di smettere di
prenderli, mentre se la causa è legata al cuore, un bravo cardiologo saprà
consigliarvi il trattamento giusto. In caso di compresenza di bradicardia e
tachicardia potreste anche essere sottoposti ad un intervento per inserire un
pacemaker.
Se la
bradicardia è causata dallo stress, per prevenirla bisogna imparare tecniche di
rilassamento per allontanare ansia e problemi legati ad un periodo troppo
intenso.
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