giovedì 19 febbraio 2015

Curare le piante è come curare se stessi: i benefici dell' "Ortoterapia"


L’ortoterapia, Horticultural Therapy, è un metodo riabilitativo, usato in vari ambiti come complemento alla cura, prevenzione e sollievo dello stress sia del malato che di chi cura utilizzato in particolare  per anziani, disabili e malati di Alzheimer e nato in tempi recenti negli Stati Uniti e in Europa. Mira a ristabilire il benessere psicofisico mediante un rinnovato contatto col mondo naturale usufruendo di spazi verdi e dedicandosi a pratiche di giardinaggio e orticoltura.



Le origini dell’ortoterapia
L’ortoterapia, nata alcuni anni fa nei paesi anglosassoni, e si è ultimamente molto diffusa negliStati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Germania e in Inghilterra dove l'Horticultural Therapy è utilizzata come metodo di riabilitazione di anziani e soggetti svantaggiati o con disabilità.

In cosa consiste l’ortoterapia
L’ortoterapia prevede in primo luogo la progettazione e realizzazione di “giardini terapeutici”, cioè spazi verdi appositamente concepiti per l’accesso a soggetti svantaggiati con disabilità motorie, visive o malati di Alzheimer, per consentire loro di usufruirne sia come spazi di svago e socializzazione, sia di stimolazione sensoriale e di esplorazione autonoma del paesaggio. Un altro aspetto dell’ortoterapia è quello della vera e propria attività di giardinaggio svolta in gruppo che stimola il senso di responsabilità e la socializzazione nel prendersi cura insieme ad altri di piante ed altri organismi viventi. In questa seconda accezione l’ortoterapia rientra a pieno titolo nelle terapie occupazionali.

L’ortoterapia in Italia
In Italia l’ortoterapia non è ancora così diffusa da essere istituzionalmente considerata nel novero delle attività di riabilitazione a livello sanitario. Si stanno diffondendo tuttavia varie sperimentazioni che prendono le mosse da piccole realtà locali e che vanno principalmente in due direzioni. In primo luogo nella costituzione di fattorie sociali, quali cooperative agricole in cui impiegare lavorativamente fasce deboli e soggetti svantaggiati. In secondo luogo ci sono Associazioni per i malati di Alzheimer che, fra le varie proposte riabilitative offerte, utilizzano anche l’ortoterapia.


Recenti studi hanno dimostrato che gruppi di anziani compresi fra i 69 e 90 anni di età che praticano almeno tre ore di giardinaggio alla settimana beneficiano di una diminuzione della frequenza cardiaca e di un aumento del colesterolo protettivo, inoltre l'ortoterapia agisce positivamente sulla sick building sindrome (disturbo da ambiente chiuso). È utile inoltre ricordare autori quali Kaplan che mettono in evidenza il risanamento dell'attenzione e nello stesso tempo l'effetto distrazione (prendere cioè distanza dal problema e dal malessere) di chi frequenta giardini o ambienti naturali. Un interessante studio di Felicia Hupper mette in evidenza come in anziani dediti al giardinaggio si possa riscontrare una riduzione dell'adrenalina e un aumento dell'efficacia immunitaria. Sicuramente possiamo affermare che l'attività all'aria aperta migliora la qualità di vita di ciascuno di noi e in particolare degli anziani istituzionalizzati. È importante distinguere quelli che sono i giardini del benessere, che sono a disposizione di tutti che hanno caratteristiche preventive e allentano lo stress dai giardini terapeutici che sono a disposizione del malato e hanno funzioni di cura, dove con la parola cura intendiamo il farsi carico di tutti gli aspetti della persona e quindi anche del suo benessere. Lo spazio verde può quindi essere vissuto come luogo di stimolazione dei sensi, da osservare, come elemento esterno che ci pone in una condizione di benessere, oppure come spazio da fruire in maniera attiva in cui operare ed è quindi il caso dell'ortoterapia. Nel caso specifico del malato di Alzheimer entrambe le situazioni sono favorevoli per creare momenti di benessere e migliorare la qualità della vita.



I Benefici dell'ortoterapia

Il soggetto che si prende cura delle piante, cura se stesso
Distoglie l'attenzione dai propri problemi
si occupa di un altro essere vivente
si rende conto di poter far ancora qualcosa e riacquista l'autostima
svolge attività fisica "dolce" con le mani e coordina i movimenti del corpo
fa qualcosa di bello e rilassante
passa il tempo insieme ad altre persone, in gruppo, così da dimenticare la solitudine e condividendo interessi


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