Oggi
è la giornata mondiale contro lo spreco alimentare. Nei nostri post diamo molta
importanza all’alimentazione: una dieta sana e equilibrata nella quale vengono utilizzati
frutta e verdura di stagione, assunti cibi nutrienti e ricchi di proprietà
benefiche, può migliorare la nostra salute e il nostro stile di vita. Cerchiamo
quindi di non sprecare il cibo perché arrecheremo danno alla nostra vita e al
pianeta.
Giornata mondiale
dell'ambiente: ministro Galletti presenta piano contro lo spreco alimentare
In occasione della Giornata Mondiale
dell’Ambiente 2014, giovedì 5 giugno, arriva un decalogo prezioso per
battere lo spreco in Italia: è lo screening realizzato nell’ambito del PINPAS,
il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare avviato dal Ministero
dell’Ambiente, a quattro mesi dalla Giornata PINPAS che,
lo scorso febbraio, aveva riunito a Roma gli ‘Stati generali’ della filiera
agroalimentare italiana per una sorta di ‘censimento’ delle buone pratiche e
dei provvedimenti da adottare e integrare nell’immediato per ridurre lo spreco
di cibo nel Paese. Spreco di cibo e tutela dell’ambiente sono un
binomio interdipendente: il cibo sprecato brucia letteralmente risorse
economiche ed ecologiche, consumando percentuali di Pil, ettari di suolo, metri
cubi di acqua, tonnellate equivalenti di anidride carbonica.
Ma gli italiani sembrano ancora non rendersene conto: lo ha verificato l’ultima inchiesta di Waste
Watcher, l’Osservatorio nazionale sugli sprechi avviato da Last Minute Market
con Swg. Il 52% degli intervistati sostiene che lo spreco di cibo incide
solo ‘in misura marginale’ sulla qualità dell’ambiente e il 5% che incide ‘in
una qualche misura’. Solo il 43% degli italiani giudica che ci sia una
connessione ‘elevata’ fra spreco alimentare e ambiente. Questo vuol dire che 6
italiani su 10 non mettono in relazione ai danni ambientali lo spreco di cibo.
I dati dell’inchiesta Waste
Watcher per la Giornata mondiale dell’Ambiente 2014 e il decalogo
di indicazioni PINPAS per battere lo spreco in Italia sono stati
presentati oggi a Roma dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e
dal coordinatore PINPAS Andrea Segrè, presidente di Last Minute
Market.
“La lotta agli sprechi alimentari e il rispetto
dell’Ambiente – osserva il ministro Galletti - sono un
binomio inscindibile: per questo abbiamo voluto celebrare la Giornata Mondiale
dell’Ambiente con una forte caratterizzazione sullo spreco del cibo. In una
società colpita duramente dalla crisi economica, in cui la carenza di alimenti
arriva a riguardare strati sociali impensabili fino a qualche tempo fa, lo
spreco è una pratica ancor più ingiustificabile e insopportabile. C’è una
questione morale, prima ancora di quella economica, che riguarda tutti: dai
grandi produttori a ogni singolo cittadino nel suo comportamento quotidiano.
Dobbiamo passare dalla logica perversa dello spreco alla cultura del
riutilizzo, partendo dall’educazione ambientale nelle scuole e da regole chiare
per tutti i cittadini. Il Semestre Europeo e l’Expo 2015 saranno due occasioni
fondamentali per dimostrare l’impegno del governo su un tema decisivo per la
tutela dell’Ambiente e per lo sviluppo del Paese”.
“C’è un intervento davvero urgente - afferma
il coordinatore PINPAS Andrea Segrè - ed è la richiesta di
introduzione dell’educazione alimentare e ambientale come materie obbligatorie
di insegnamento scolastico. Un intervento da unire a quello che il Governo
prevede a favore dell’edilizia scolastica, per legare il contenuto al
contenitore. L’81% del campione di italiani intervistato testa la qualità
degli alimenti anche dopo la scadenza, ma è molto confuso sulla sicurezza
alimentare. Il 93% riconosce che lo spreco alimentare può essere ridotto più
attraverso un’azione culturale che mediante l’introduzione di regole e leggi ed
il 77% è convinto che l’intervento più efficace passi, appunto, per
l’educazione scolastica. Del resto, sempre dalla stessa indagine emerge che i
giovani (18-24) sono davvero poco attenti e sensibili alle questioni legate
allo spreco alimentare e ambientale, sono sempre meno interessati al cibo. Da
qui, dunque, bisogna ripartire, a un anno esatto dal primo forte richiamo del
Papa sullo spreco alimentare. Nel 2015, anno dell'Expo, vogliamo che nelle
scuole di ogni ordine e grado si insegni a dare valore al cibo”.
Non a caso la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2014 si
celebra con una forte caratterizzazione dedicata allo spreco alimentare:
ingenti sono i costi ambientali, direttamente conseguenti allo spreco di cibo
in Italia e nel mondo. Ma ci sono anche costi economici, tanto più
ingenti e gravosi in questi anni di recessione. Prendendo in
considerazione il solo spreco domestico in Italia (stima WW: 8,7 miliardi annui
in Italia), quasi metà degli 80 euro di aumento mensile varato dal
Governo si gettano ogni mese nella spazzatura. Lo spreco mensile medio a
famiglia per cibo gettato è infatti di circa 30 euro. E complessivamente,
nella filiera a monte che include la produzione agricola e industriale e
la catena della distribuzione, si buttano in Italia ben € 3.554.969.445
di cibo all’anno. Dei quali, €704.865.492 per il settore agricolo,
€1.266.591.807 nel comparto industriale ed €1.583.512.147 nella catena
distributiva.
Allo spreco, però, gli italiani reagiscono.
Come? Per esempio smettendo di credere ciecamente alla data di
scadenza impressa sui prodotti alimentari. I dati Waste Watcher del maggio 2014
attestano che 4 consumatori su 5 (81% degli intervistati) non gettano piu’ il
cibo scaduto e lo assaggiano per verificare se e’ ancora buono. Solo 4
mesi fa la percentuale per la stessa domanda del sondaggio Waste Watcher era
del 63%. In linea con questo comportamento è dunque la richiesta da
parte del 61% degli italiani di liberalizzare le date di scadenza impresse sui
prodotti alimentari, come accorgimento utile a ridurre effettivamente lo
spreco. E una percentuale quasi unanime, ben il 93% degli italiani,
afferma che la sensibilizzazione allo spreco deve passare attraverso un’azione
culturale anziché attraverso norme e leggi. Nel frattempo il 54% degli
italiani - più di uno su due - sostiene di organizzarsi con una lista della
spesa prima di entrare al supermercato.
A fronte di questi dati, dalla stragrande
maggioranza degli italiani (77% degli intervistati) si leva una richiesta
precisa che PINPAS farà propria e supporterà in chiave di prevenzione dello
spreco: quella di introdurre l’educazione alimentare come materia
d’insegnamento nelle scuole, per contribuire alla formazione di consumatori
consapevoli, così come si diventa cittadini consapevoli attraverso lo studio
dell’educazione civica.
PINPAS – il primo Piano nazionale di prevenzione dello
spreco alimentare in Italia prevede “dieci misure” per battere lo spreco in
Italia, illustrate oggi dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti con il
coordinatore di PINPAS Andrea Segre’: dalle vendite con ribasso del cibo
prossimo a scadenza alla donazione dei prodotti invenduti, dagli accordi
volontari con le imprese della ristorazione/distribuzione al’introduzione di
criteri premianti negli appalti pubblici dei servizi di ristorazione collettiva
per chi distribuisce gratuitamente le eccedenze. PINPAS avrà sessioni periodiche di verifica dei
risultati raggiunti e sarà il portato di un'elaborazione realizzata attraverso
la Consulta composta da enti, associazioni, organizzazioni e imprese. Grazie a
PINPAS è stata inoltre celebrata, il 5 febbraio 2014, la prima Giornata
nazionale di prevenzione dello spreco, nell’auspicio che il 5 febbraio possa
diventare stabilmente la Giornata dedicata alla lotta spreco alimentare in
Italia.
Fonte: www.minambiente.it
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