giovedì 12 febbraio 2015

I benefici dei lavori manuali: maglia e uncinetto


Combatte la depressione, aiuta a sorridere e a fare nuove conoscenze, mantiene la mente attiva: lavorare a maglia e all’uncinetto rende più felici!
Lavorare a maglia e all’uncinetto sono un mestiere antico, sempre più spesso tenuto in vita dagli anziani e tramandato adesso ai veri appassionati dei ferri. Eppure recenti studi hanno confermato diversi effetti positivi del lavoro a maglia e  all’uncinetto, soprattutto per una migliore gestione dello stress e delle emozioni.



Combatte depressione e dolore fisico 
Lavorare a maglia e all’uncinetto  è una un’attività perfetta come terapia contro depressione e dolore fisico. Compiere movimenti ripetuti, vedendo prender forma la propria creazione, è un ottimo stimolo a perseguire un obiettivo, che distrae la nostra attenzione dalla problematica che ci affligge in quel momento.

Riduce stress e ansia
Induce infatti in tutto l’organismo una sensazione di relax totale: la tensione muscolare si allenta, la frequenza cardiaca si riduce e la pressione sanguigna diminuisce. Lavorare  a maglia e all’uncinetto  è paragonabile, per questi aspetti, alla meditazione.

E’ sociale
Creare un gruppo di lavoro a maglia è, a tutti gli effetti, un’attività sociale: aiuta le interazioni tra le persone e favorisce le nuove conoscenze. Inoltre, migliora la comunicazione e l’autostima: confidarsi mentre si lavora ai ferri non consente di fissare negli occhi le persone che stanno parlando, questo contribuisce a rendere più naturale lo scambio senza il timore di essere giudicati.


Allena la concentrazione 
Se siete iperattivi e avete energia in eccesso, lavorare a maglia e all’uncinetto potrebbe aiutarvi: grazie all’alto livello di attenzione che richiede, questa attività funge da metodo ideale per allenare la concentrazione e incanalare le proprie energie verso un obiettivo finale. Anche gli anziani possono beneficiare degli effetti positivi di lavorare a maglia: infatti, uno studio su oltre 2 mila persone over 65 ha rilevato che dedicarsi con costanza ai ferri aiuta a ridurre gli effetti della demenza senile, mantenendo in attività il cervello e tutte le funzioni collegate.

Fa bene a corpo e mente
Lavorare a maglia e all’uncinetto  rientra a tutti gli effetti tra le attività sociali e ricreative che fanno bene al corpo e alla mente, insieme a viaggiare, fare giardinaggio e altri lavoretti manuali.

Disintossica dai ritmi frenetici
Lavorare a maglia e all’uncinetto  permette di “disintossicarsi” dalla vita frenetica in cui viviamo, soprattutto dall’alto tasso di tecnologia che ci circonda. Equivale, quindi, a prendersi una bella pausa rilassante dai problemi e dallo stress quotidiano, dando più spazio all’introspezione.

Felicità
Lavorare a maglia e all’uncinetto  è sinonimo di felicità: per chi confeziona i prodotti e per chi li riceve.

Inoltre, confezionarsi da se piccoli accessori e acquistare sempre maggiori abilità, consente anche di disintossicarsi da quella “mania di consumismo” che, volenti o nolenti, riguarda tutti almeno una volta nella vita.


Ritornare alla produzione fai da te può essere un ottimo punto di partenza per ridimensionare i nostri acquisti, sempre più spesso immotivati o superflui, e riscoprire alternative e abitudini più sane. Ed è perfetta per preparare i regali di tutta la famiglia, amici e conoscenti compresi.


Riportiamo un articolo significativo: il nonno più anziano d'Australia (109 anni) realizza maglioncini per coprire Pinguini malati!




L'uomo più anziano d'Australia, Alfred Date, detto "Alfie", non è un sedentario nonnetto che passa le giornate a letto, ma ha un cuore volenteroso e un animo nobile. Nonostante abbia la veneranda età di 109 anni, Alfie si mantiene infatti attivo con attività di volontariato: nel 2013 la fondazione Victoria's Philip Island Penguin Foundation lanciò un appello pubblico per trovare volontari per realizzare maglioni per piccoli pinguini, può sembrare una cosa bizzarra ma in realtà questo è servito a salvare moltissimi pinguini da un grave evento di inquinamento dovuto ad una ingente perdita di petrolio verificatasi nel loro habitat naturale.
I maglioncini si sono rilevati scientificamente un valido aiuto per prevenire che i pinguini si macchiassero con il petrolio presente nella zona, petrolio che se viene a contatto con il loro corpo diventa difficilissimo da rimuovere e causa il loro ammalarsi per intossicazione, un'intossicazione che se non curata diventa presto mortale. Grazie ai pullover e a moltissimi volontari della fondazione che ogni giorno si curavano di lavare il corpo dei pinguini e i loro indumenti, il 96% dei pinguini intossicati è stato salvato e riabilitato con successo. Indovinate un po' chi ha inviato più maglioncini per supportare l'iniziativa? Il nostro super nonno Alfie! L'extracentenario, padre di 7 figli, nonno di 20 nipoti e non può più tenere il conto dei pronipoti, imparò a lavorare a maglia nel lontanissimo 1930 per necessità e per i suoi figli. Nella vita è stato poi uno sportivo e un uomo di discreto successo, in vecchiaia ha deciso di rispolverare le sue capacità con i ferri, dapprima realizzando sciarpe e cappellini per bambini prematuri, poi dopo essere stato alla fondazione e aver ascoltato la richiesta d'aiuto da parte di alcune infermiere ha accettato anche quest'ultima. Nonostante la mia veneranda età una cosa ancora non ho imparato nella vita: "non so dire di no", il mio segreto di longevità? Semplicemente "Svegliarsi ogni mattina!".



Fonte: www.ilbuongiorno.it, tuttogreen.it

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