I reni sono organi pari che insieme alle vie urinarie
costituiscono l’apparato urinario. I reni svolgono funzioni molto importanti
per la nostra salute:
puliscono/filtrano il sangue dalle sostanze che provengono da ciò che
mangiamo e le allontana attraverso le urine
controllano il bilancio di alcune sostanze minerali tra cui:sodio, potassio, calcio e fosforo
aiutano a controllare la pressione arteriosa
aiutano a produrre globuli rossi
producono la vitamina D, importante per la salute delle ossa
Per
un buon funzionamento renale bere acqua è importante, ma non basta. «In
generale le stesse cause che innescano le malattie cardiovascolari causano
anche le malattie renali».
Quali sono le regole base da seguire per un corretto
funzionamento renale? E quali i sintomi se c’è qualcosa che non va? .Quanta acqua
dobbiamo bere al giorno per un buon funzionamento renale? Perché bere a
sufficienza è così importante?
L’idea
che l’acqua protegga, almeno in parte, dalle malattie renali ha
radici nella storia remota della medicina. Nell’uomo non abbiamo prove
sperimentali che un alto apporto idrico possa essere protettivo per i
nefropatici o possa prevenire le malattie renali nei soggetti sani. Bere
a sufficienza è tuttavia importante per mantenere un’adeguata idratazione.
La disidratazione riduce la pressione arteriosa e quindi anche la
perfusione renale e con questo meccanismo può generare danno renale.
Introdurre un’adeguata quantità di liquidi, da un litro e mezzo a tre
litri al giorno, è importante per il nostro benessere e quindi anche per
il benessere dei reni.
Ci sono acque più indicate
di altre?
L’acqua
non deve essere “dura”, cioè non deve contenere molto calcio né avere un alto
contenuto in sodio e inoltre deve essere libera da
impurità. Le acque oligominerali che si trovano in commercio, in
generale hanno queste caratteristiche. Purtroppo l’acqua erogata dai
sistemi idrici pubblici, anche se potabile, in molte città italiane ha un
gusto poco gradevole e contiene talora quantità eccessive di sali
minerali. Solo pochi comuni italiani forniscono informazioni
sulla qualità dell’acqua erogata e a questo proposito sarebbe
necessaria una maggiore trasparenza.
Ci sono alimenti o bevande
che fanno male ai reni?
Alcolici
a parte, alcune bevande gasate contengono coloranti e conservanti
come i sali di fosforo. Coloranti a parte, un alto contenuto in fosforo
della dieta nel lungo termine potrebbe provocare effetti dannosi per
il sistema cardiovascolare e per i reni. Queste bevande hanno spesso anche un
alto contenuto in zuccheri raffinati, che se introdotti in quantità eccessiva
facilitano l’insorgenza di obesità, diabete e ipertensione.
Che cosa può danneggiare il
buon funzionamento renale?
Le cause
sono molte. L’ipertensione, l’obesità e il diabete sono le cause più
comuni di insufficienza renale nella popolazione generale. In generale le
stesse cause che innescano le malattie cardiovascolari, innescano anche le
malattie renali.
Quali sono i sintomi se c'è
qualcosa che non va?
La
presenza di sangue visibile a occhio nudo, o più spesso la
presenza di tracce di sangue o di proteine nell’esame delle
urine in esami di routine, sono i modi più comuni per rilevare
la presenza di nefropatie. Il danno renale provoca ipertensione e spesso questo
disturbo conduce alla scoperta di una malattia renale cronica. Lo stesso
vale per il diabete. È da sottolineare che le malattie renali
possono rimanere a lungo asintomatiche, per questo è
bene cogliere ogni occasione per rilevarle.
Quali sono gli esami di
routine da eseguire?
Negli
adulti, ogni volta che si eseguono esami di laboratorio per qualsiasi motivo
(per motivi clinici o anche per controlli routinari) è raccomandabile
misurare la pressione, includere una misura della creatinina nel sangue e fare
un semplice esame delle urine. Dalla creatinina si può risalire a una
stima della filtrazione renale (il Filtrato Glomerulare) che
è ridotta quando i reni funzionano male. All’esame delle
urine si possono rilevare perdite di sangue microscopiche e perdita di
proteine, due indizi importanti di danno renale.
Soggetti a rischio maggiore di malattia renale sono gli ipertesi, i diabetici, gli obesi e gli anziani in generale. Pazienti con malattie neoplastiche o con malattie articolari sono esposti al rischio di danno renale prodotto dai farmaci usati per trattare le neoplasie o i dolori articolari come i FANS.
Soggetti a rischio maggiore di malattia renale sono gli ipertesi, i diabetici, gli obesi e gli anziani in generale. Pazienti con malattie neoplastiche o con malattie articolari sono esposti al rischio di danno renale prodotto dai farmaci usati per trattare le neoplasie o i dolori articolari come i FANS.
Le infezioni delle vie urinarie vengono ricollegate solitamente alla
presenza dei agenti patogeni nelle urine. Vi sono infezioni che possono
riguardare le basse vie urinarie, come cistiti, uretriti e prostatiti, o le vie
urinarie superiori, con pielonegriti e cirtopieliti (più rare).
Possono colpire sia gli uomini che le donne.
Alcune infezioni delle vie urinarie possono essere acute ma anche presentarsi
in forma cronica, come la cistite. Le infezioni delle vie urinarie possono
portare con sé delle complicazioni in caso di soggetti con alterazioni
anatomiche dell'apparato urinario, con insufficienza renale, diabete o altri
problemi che interessano già il sistema urinario, secondo gli esperti di urologia femminile e infezioni delle vie urinarie.
Come
indica il Ministero della Salute, le
infezione delle vie urinarie si distinguono in:
Infezioni delle vie urinarie
inferiori: uretrite
per quanto riguarda l'uretra e cistite per quanto riguarda la vescica: si
tratta delle forme meno gravi e spesso di facile risoluzione.
Infezioni delle vie urinarie
superiori: interessano
ureteri e reni; vengono chiamate pielonefriti enefriti quando
coinvolgono i reni. Si tratta di infezioni che possono aggravarsi e che
rischiano di compromettere i reni, quindi è fondamentale intervenire subito.
Cause delle infezioni delle vie
urinarie
Le
infezioni delle vie urinarie possono essere causate da batteri che migrano
attraverso l'uretra o da batteri presenti all'interno
dell'organismo, solitamente nell'intestino, per una questione di contiguità. Le
infezioni delle vie urinarie sono molto più comuni nelle donne che negli
uomini, dato che la brevità dell'uretra femminile facilita la risalita dei
germi.
Tra
gli agenti patogeni in grado di causare infezioni delle vie urinarie troviamo Escherichia Coli e Staphylococcus saprophyticus, insieme ad altri batteri
che vivono in ambiente intestinale. Tra le cause delle infezioni urinarie
troviamo anche la stitichezza, per via della
permanenza delle feci nella zona rettale, fattori anatomici che ostacolano il
normale flusso urinario, ma anche ipertrofia prostatica, in questo caso per
quanto riguarda l'uomo.
Altre
cause riguardano predisposizioni genetiche e patologie associate a questo tipo
di infezioni, tra le quali troviamo non soltanto il già citato diabete ma anche il prolasso uterino o vescicale,
la presenza di cateteri e l'utilizzo di anticoncezionali come il diaframma che
possano alterare la flora vaginale.
Le
infezioni delle vie urinarie nelle donne possono avere inizio dalla vagina e il
prolasso della parete vaginale anteriore può favorire le infezioni. Nell'uomo
le infezioni alla prostata possono essere associate ad infezioni
delle vie urinarie e alla presenza di patogeni nelle urine.
Infine
non bisogna sottovalutare le abitudini legate al momento di urinare.
Potrebbe avere problemi di infezioni alle vie urinarie chi trattiene troppo a
lungo la pipi, chi non svuota completamente la vescica per la fretta o urina in
posizioni non corrette. Attenzione anche ai detergenti troppo aggressivi per l'igiene intima che possono
alterare la flora vaginale.
Sintomi delle infezioni alle vie
urinarie
Esistono
differenti tipologie di infezioni alle vie urinarie, che possono riguardare
l'uomo o la donna, ma alcuni sintomi comuni possono essere rappresentati da: aumento della frequenza
della minzione, dolore nella zona del pube, dolore e bruciore durante la minzione, sensazione di non
aver svuotato del tutto la vescica, brividi, febbre, sangue nelle urine. Il
Ministero della Salute tra i sintomi delle infezioni alle vie urinarie indica anche dolore a livello della pelvi e
lombare. In presenza di tali sintomi e in caso di dubbio il consiglio è di
consultare il proprio medico di fiducia.
Rimedi naturali per infezioni
delle vie urinarie
I
rimedi naturali relativi alle infezioni delle vie urinarie riguardano i
problemi più lievi e comuni, come nel caso della cistite. Chi sceglie di
curarsi con rimedi naturali deve rivolgersi ad un esperto in materia,
chiedendo, ad esempio, suggerimenti al proprio erborista di fiducia, oltre che
al medico. Le seguenti indicazioni sono semplici spunti e non sostituiscono il parere di medici ed esperti.
Fitoterapia
Tra i
suggerimenti per infezioni delle vie urinarie come la cistiti, la fitoterapia
indica di assumere 50 gocce di Uva ursina TM (tintura madre) in un grande bicchiere
d'acqua al risveglio e 50 gocce di Calluna vulgaris TM in un grosso bicchiere d'acqua prima
di pranzo
Idroterapia
L'idroterapia
viene suggerita in caso di infezioni delle vie urinarie sotto forma di pediluvi con acqua calda,
a temperatura crescente dai 33 ai 40° C per un totale complessivo di tempo di
15-20 minuti. Si tratta di un rimedio utilizzato per decongestionare gli organi
pelvici, genitali e urinari.
Oli essenziali
Tra
gli oli essenziali consigliati per la cistite e per altre infezioni urinarie
troviamo l'olio essenziale di sandalo e l'olio essenziale di santoreggia. La farmacista francese
Denièle Festy in "La mia Bibbia degli oli essenziali" (Edizioni
Sonda, 2013) suggerisce di applicare 2 gocce di olio essenziale di sandalo sul
basso ventre 3-5 volte al giorno per 5 giorni.
Rimedi della nonna
Uno
dei più popolari rimedi della nonna da applicare in caso di cistite e di
piccole infezioni delle vie urinarie riguarda la preparazione di un infuso di malva essiccata o di un decotto di malva fresca da bere al momento del bisogno, quando
si avvertono bruciore alle vie urinarie e stimolo frequente alla minzione.
Potrete acquistare la malva essiccata in erboristeria, dove chiedere maggiori
informazioni sulla preparazione e sull'assunzione della tisana.
Erboristeria
In
erboristeria potrete chiedere maggiori informazioni riguardo ai rimedi naturali
per le infezioni delle vie urinarie a base di mirtillo rosso americano, conosciuto
anche come Cranberry. Gli estratti di mirtillo
rosso americano vengono utilizzati, ad esempio, per la preparazione di
compresse a base di ingredienti naturali utili da assumere in caso di cistite e
piccole infezioni delle vie urinarie.
La dieta stilata dalla Fondazione Veronesi
La prima
regola, raccomandano gli esperti è impostare una alimentazione a
basso contenuto di proteine, sodio e fosforo.
Proteine –
Occorre ridurre la quantità di alimenti proteici soprattutto di origine animale
(carne, pesce, uova, salumi, formaggi e latticini) e in misura minore di quelle
di natura vegetale (legumi), presenti soprattutto nei secondi piatti includendo
nella dieta, laddove necessario, cibi ‘aproteici’. Questi ultimi (in
particolare pane, pasta, farina, riso, crackers, fette biscottate, biscotti)
appositamente prodotti senza proteine sono disponibili anche nei supermercati e
permettono di migliorare il ‘gusto’ della dieta. Rispetto agli apporti normali,
le proteine dovrebbero essere ridotte di circa 0.8 gr per kg (in relazione al
peso ideale del singolo) ed essere per il 75% ad alto valore biologico.
Calorie –
L’apporto calorico deve essere di circa 35 Kcal per kg (riferito al peso ideale
della persona) al giorno in caso di età inferiore ai 60 anni e di 30 Kcal con
età uguale o superiore a 60 anni. Sotto questi valori a lungo termine aumenta,
infatti, il rischio di malnutrizione. Il giusto apporto calorico può essere
garantito accrescendo nella dieta le percentuali di carboidrati e di lipidi
(fatta eccezione in caso di diabete).
Fosforo –
I valori di questa sostanza dovrebbero mantenersi entro 8-10 mg/Kg peso
corporeo. Per mantenere il fosforo nei valori consigliati è importante limitare
e/o evitare salumi, legumi secchi, frutta secca, cioccolato, lievito di birra,
gamberi e frattaglie, tuorlo d’uovo, farine e crusca, cacao amaro in polvere.
Altri alimenti come latte, yogurt, panna, pasta, riso, legumi freschi, orzo,
biscotti, pesce, formaggi freschi (ricotta, mozzarella) che ne hanno una
percentuale moderata, possono essere consumati in piccole quantità, mentre
possono essere assunti liberamente (perché ne sono privi), frutta e verdura
fresche, patate, marmellata, zucchero, miele, olio e burro.
Al fine di
ridurre ulteriormente il quantitativo di fosforo negli alimenti è possibile
tenerli per 8-9 ore in frigo prima della cottura, preferendo poi la bollitura
in abbondante acqua da cambiare a metà cottura.
Sodio – Il
sodio è presente in molti alimenti e in grandi quantità. Occorre fare molta
attenzione al sale da cucina, evitare dadi per brodo, ridurre quantità e
frequenza di consumo di salumi e affettati in genere, alimenti in salamoia
(capperi, olive, carni e pesci in scatola) e formaggi.
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