venerdì 27 febbraio 2015

Reni: come mantenere un corretto funzionamento renale



I reni sono organi pari che insieme alle vie urinarie costituiscono l’apparato urinario. I reni svolgono funzioni molto importanti per la nostra salute:

puliscono/filtrano il sangue dalle sostanze che provengono da ciò che mangiamo e le allontana attraverso le urine
controllano il bilancio di alcune sostanze minerali tra cui:sodio, potassio, calcio e fosforo
aiutano a controllare la pressione arteriosa
aiutano a produrre globuli rossi
producono la vitamina D, importante per la salute delle ossa

Per un buon funzionamento renale bere acqua è importante, ma non basta. «In generale le stesse cause che innescano le malattie cardiovascolari causano anche le malattie renali».
Quali sono le regole base da seguire per un corretto funzionamento renale? E quali i sintomi se c’è qualcosa che non va? .Quanta acqua dobbiamo bere al giorno per un buon funzionamento renale? Perché bere a sufficienza è così importante?
L’idea che l’acqua protegga, almeno in parte, dalle malattie renali ha radici nella storia remota della medicina. Nell’uomo non abbiamo prove sperimentali che un alto apporto idrico possa essere protettivo per i nefropatici o possa prevenire le malattie renali nei soggetti sani. Bere a sufficienza è tuttavia importante per mantenere un’adeguata idratazione. La disidratazione riduce la pressione arteriosa e quindi anche la perfusione renale e con questo meccanismo può generare danno renale. Introdurre un’adeguata quantità di liquidi, da un litro e mezzo a tre litri al giorno, è importante per il nostro benessere e quindi anche per il benessere dei reni.
Ci sono acque più indicate di altre?
L’acqua non deve essere “dura”, cioè non deve contenere molto calcio né avere un alto contenuto in sodio e inoltre deve essere libera da impurità. Le acque oligominerali che si trovano in commercio, in generale hanno queste caratteristiche. Purtroppo l’acqua erogata dai sistemi idrici pubblici, anche se potabile, in molte città italiane ha un gusto poco gradevole e contiene talora quantità eccessive di sali minerali. Solo pochi comuni italiani forniscono informazioni sulla qualità dell’acqua erogata e a questo proposito sarebbe necessaria una maggiore trasparenza. 

Ci sono alimenti o bevande che fanno male ai reni?
Alcolici a parte, alcune bevande gasate contengono coloranti e conservanti come i sali di fosforo. Coloranti a parte, un alto contenuto in fosforo della dieta nel lungo termine potrebbe provocare effetti dannosi per il sistema cardiovascolare e per i reni. Queste bevande hanno spesso anche un alto contenuto in zuccheri raffinati, che se introdotti in quantità eccessiva facilitano l’insorgenza di obesità, diabete e ipertensione.
Che cosa può danneggiare il buon funzionamento renale?
Le cause sono molte. L’ipertensione, l’obesità e il diabete sono le cause più comuni di insufficienza renale nella popolazione generale. In generale le stesse cause che innescano le malattie cardiovascolari, innescano anche le malattie renali.
Quali sono i sintomi se c'è qualcosa che non va? 
La presenza di sangue visibile a occhio nudo, o più spesso la presenza di tracce di sangue o di proteine nell’esame delle  urine in esami di routine, sono i modi più comuni per rilevare la presenza di nefropatie. Il danno renale provoca ipertensione e spesso questo disturbo conduce alla scoperta  di una malattia renale cronica. Lo stesso vale per il diabete. È da sottolineare che le malattie renali possono rimanere a lungo asintomatiche, per questo è bene cogliere ogni occasione per rilevarle.

Quali sono gli esami di routine da eseguire?
Negli adulti, ogni volta che si eseguono esami di laboratorio per qualsiasi motivo (per motivi clinici o anche per controlli routinari) è raccomandabile misurare la pressione, includere una misura della creatinina nel sangue e fare un semplice esame delle urine. Dalla creatinina si può risalire a una stima della filtrazione renale (il Filtrato Glomerulare) che è ridotta quando i reni funzionano  male.  All’esame  delle urine si possono rilevare perdite di sangue microscopiche e perdita di proteine, due indizi importanti di danno renale.
Soggetti a rischio maggiore di malattia renale sono gli ipertesi, i diabetici, gli obesi e gli anziani in generale.  Pazienti con malattie neoplastiche o con malattie articolari sono esposti al rischio di danno renale prodotto dai farmaci usati per trattare le neoplasie o i dolori articolari come i FANS. 
Le infezioni delle vie urinarie vengono ricollegate solitamente alla presenza dei agenti patogeni nelle urine. Vi sono infezioni che possono riguardare le basse vie urinarie, come cistiti, uretriti e prostatiti, o le vie urinarie superiori, con pielonegriti e cirtopieliti (più rare).

Possono colpire sia gli uomini che le donne. Alcune infezioni delle vie urinarie possono essere acute ma anche presentarsi in forma cronica, come la cistite. Le infezioni delle vie urinarie possono portare con sé delle complicazioni in caso di soggetti con alterazioni anatomiche dell'apparato urinario, con insufficienza renale, diabete o altri problemi che interessano già il sistema urinario, secondo gli esperti di urologia femminile e infezioni delle vie urinarie.
Come indica il Ministero della Salute, le infezione delle vie urinarie si distinguono in:
Infezioni delle vie urinarie inferiori: uretrite per quanto riguarda l'uretra e cistite per quanto riguarda la vescica: si tratta delle forme meno gravi e spesso di facile risoluzione.
Infezioni delle vie urinarie superiori: interessano ureteri e reni; vengono chiamate pielonefriti enefriti quando coinvolgono i reni. Si tratta di infezioni che possono aggravarsi e che rischiano di compromettere i reni, quindi è fondamentale intervenire subito.

Cause delle infezioni delle vie urinarie

Le infezioni delle vie urinarie possono essere causate da batteri che migrano attraverso l'uretra o da batteri presenti all'interno dell'organismo, solitamente nell'intestino, per una questione di contiguità. Le infezioni delle vie urinarie sono molto più comuni nelle donne che negli uomini, dato che la brevità dell'uretra femminile facilita la risalita dei germi.
Tra gli agenti patogeni in grado di causare infezioni delle vie urinarie troviamo Escherichia Coli e Staphylococcus saprophyticus, insieme ad altri batteri che vivono in ambiente intestinale. Tra le cause delle infezioni urinarie troviamo anche la stitichezza, per via della permanenza delle feci nella zona rettale, fattori anatomici che ostacolano il normale flusso urinario, ma anche ipertrofia prostatica, in questo caso per quanto riguarda l'uomo.
Altre cause riguardano predisposizioni genetiche e patologie associate a questo tipo di infezioni, tra le quali troviamo non soltanto il già citato diabete ma anche il prolasso uterino o vescicale, la presenza di cateteri e l'utilizzo di anticoncezionali come il diaframma che possano alterare la flora vaginale.
Le infezioni delle vie urinarie nelle donne possono avere inizio dalla vagina e il prolasso della parete vaginale anteriore può favorire le infezioni. Nell'uomo le infezioni alla prostata possono essere associate ad infezioni delle vie urinarie e alla presenza di patogeni nelle urine.
Infine non bisogna sottovalutare le abitudini legate al momento di urinare. Potrebbe avere problemi di infezioni alle vie urinarie chi trattiene troppo a lungo la pipi, chi non svuota completamente la vescica per la fretta o urina in posizioni non corrette. Attenzione anche ai detergenti troppo aggressivi per l'igiene intima che possono alterare la flora vaginale.

Sintomi delle infezioni alle vie urinarie

Esistono differenti tipologie di infezioni alle vie urinarie, che possono riguardare l'uomo o la donna, ma alcuni sintomi comuni possono essere rappresentati da: aumento della frequenza della minzione, dolore nella zona del pube, dolore e bruciore durante la minzione, sensazione di non aver svuotato del tutto la vescica, brividi, febbre, sangue nelle urine. Il Ministero della Salute tra i sintomi delle infezioni alle vie urinarie indica anche dolore a livello della pelvi e lombare. In presenza di tali sintomi e in caso di dubbio il consiglio è di consultare il proprio medico di fiducia.

Rimedi naturali per infezioni delle vie urinarie

I rimedi naturali relativi alle infezioni delle vie urinarie riguardano i problemi più lievi e comuni, come nel caso della cistite. Chi sceglie di curarsi con rimedi naturali deve rivolgersi ad un esperto in materia, chiedendo, ad esempio, suggerimenti al proprio erborista di fiducia, oltre che al medico. Le seguenti indicazioni sono semplici spunti e non sostituiscono il parere di medici ed esperti.
Fitoterapia
Tra i suggerimenti per infezioni delle vie urinarie come la cistiti, la fitoterapia indica di assumere 50 gocce di Uva ursina TM (tintura madre) in un grande bicchiere d'acqua al risveglio e 50 gocce di Calluna vulgaris TM in un grosso bicchiere d'acqua prima di pranzo

Idroterapia
L'idroterapia viene suggerita in caso di infezioni delle vie urinarie sotto forma di pediluvi con acqua calda, a temperatura crescente dai 33 ai 40° C per un totale complessivo di tempo di 15-20 minuti. Si tratta di un rimedio utilizzato per decongestionare gli organi pelvici, genitali e urinari.
Oli essenziali
Tra gli oli essenziali consigliati per la cistite e per altre infezioni urinarie troviamo l'olio essenziale di sandalo e l'olio essenziale di santoreggia. La farmacista francese Denièle Festy in "La mia Bibbia degli oli essenziali" (Edizioni Sonda, 2013) suggerisce di applicare 2 gocce di olio essenziale di sandalo sul basso ventre 3-5 volte al giorno per 5 giorni.

Rimedi della nonna
Uno dei più popolari rimedi della nonna da applicare in caso di cistite e di piccole infezioni delle vie urinarie riguarda la preparazione di un infuso di malva essiccata o di un decotto di malva fresca da bere al momento del bisogno, quando si avvertono bruciore alle vie urinarie e stimolo frequente alla minzione. Potrete acquistare la malva essiccata in erboristeria, dove chiedere maggiori informazioni sulla preparazione e sull'assunzione della tisana.
Erboristeria
In erboristeria potrete chiedere maggiori informazioni riguardo ai rimedi naturali per le infezioni delle vie urinarie a base di mirtillo rosso americano, conosciuto anche come Cranberry. Gli estratti di mirtillo rosso americano vengono utilizzati, ad esempio, per la preparazione di compresse a base di ingredienti naturali utili da assumere in caso di cistite e piccole infezioni delle vie urinarie.


La dieta stilata dalla Fondazione Veronesi

La prima regola, raccomandano gli esperti è impostare una alimentazione a basso contenuto di proteine, sodio e fosforo.
Proteine – Occorre ridurre la quantità di alimenti proteici soprattutto di origine animale (carne, pesce, uova, salumi, formaggi e latticini) e in misura minore di quelle di natura vegetale (legumi), presenti soprattutto nei secondi piatti includendo nella dieta, laddove necessario, cibi ‘aproteici’. Questi ultimi (in particolare pane, pasta, farina, riso, crackers, fette biscottate, biscotti) appositamente prodotti senza proteine sono disponibili anche nei supermercati e permettono di migliorare il ‘gusto’ della dieta. Rispetto agli apporti normali, le proteine dovrebbero essere ridotte di circa 0.8 gr per kg (in relazione al peso ideale del singolo) ed essere per il 75% ad alto valore biologico.
Calorie – L’apporto calorico deve essere di circa 35 Kcal per kg (riferito al peso ideale della persona) al giorno in caso di età inferiore ai 60 anni e di 30 Kcal con età uguale o superiore a 60 anni. Sotto questi valori a lungo termine aumenta, infatti, il rischio di malnutrizione. Il giusto apporto calorico può essere garantito accrescendo nella dieta le percentuali di carboidrati e di lipidi (fatta eccezione in caso di diabete).

Fosforo – I valori di questa sostanza dovrebbero mantenersi entro 8-10 mg/Kg peso corporeo. Per mantenere il fosforo nei valori consigliati è importante limitare e/o evitare salumi, legumi secchi, frutta secca, cioccolato, lievito di birra, gamberi e frattaglie, tuorlo d’uovo, farine e crusca, cacao amaro in polvere. Altri alimenti come latte, yogurt, panna, pasta, riso, legumi freschi, orzo, biscotti, pesce, formaggi freschi (ricotta, mozzarella) che ne hanno una percentuale moderata, possono essere consumati in piccole quantità, mentre possono essere assunti liberamente (perché ne sono privi), frutta e verdura fresche, patate, marmellata, zucchero, miele, olio e burro.
Al fine di ridurre ulteriormente il quantitativo di fosforo negli alimenti è possibile tenerli per 8-9 ore in frigo prima della cottura, preferendo poi la bollitura in abbondante acqua da cambiare a metà cottura.

Sodio – Il sodio è presente in molti alimenti e in grandi quantità. Occorre fare molta attenzione al sale da cucina, evitare dadi per brodo, ridurre quantità e frequenza di consumo di salumi e affettati in genere, alimenti in salamoia (capperi, olive, carni e pesci in scatola) e formaggi.


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